Finmeccanica chiama Mittel per fare cassa col mattone Operazione da 1,5 miliardi

Accordo in arrivo tra Finmeccanica e Mittel per valorizzare un cospicuo portafoglio di immobili del gruppo attivo nei settori difesa e aerospazio. Le trattative, secondo Radiocor, sono in fase avanzata e riguardano una parte significativa del patrimonio immobiliare di Finmeccanica, che vale, nel suo complesso, oltre 1,5 miliardi. Intanto, è stato ascoltato dai giudici di Roma il presidente e ad Pierfrancesco Guarguaglini. Il numero uno di Finmeccanica è comparso davanti ai pm come persona informata sui fatti nell’inchiesta sul maxi-riciclaggio di 2 miliardi che ha coinvolto gli ex vertici di Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Guarguaglini è stato ascoltato sulla vicenda, per la quale è finito in carcere con l’accusa di concorso in riciclaggio un consulente di Finmeccanica, Lorenzo Cola, legata all’affare Digint, cioè all’acquisto del controllo della società partecipata al 49% da Finmeccanica da parte del gruppo di affari che faceva capo all’imprenditore campano Gennaro Mokbel, indagato per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio. Il presidente ha risposto a tutte le domande, riconfermando le posizioni ribadite dall’azienda da lui guidata nelle scorse settimane e ha di nuovo sottolineato, tra l’altro, di non aver mai incontrato o conosciuto Mokbel, e che la Digint non è una «scatola vuota», ma una società con qualche decina di addetti che opera nel campo della sicurezza dei sistemi informatici e che non è mai stata usata per la creazione di fondi neri.

E quindi, secondo la ricostruzione di Guarguaglini, l’attività di acquisizione di quote di Mokbel o di altri ha riguardato la Financial Lincoln Sa, di cui Finmeccanica non aveva alcuna visibilità. Guarguaglini ha poi ribadito che Cola è stato un consulente per conto di Ernst&oung, e in tale veste ha collaborato con Fimeccanica.