«Soldi buttati al vento». Nei giorni scorsi i sindacati di polizia sono intervenuti sulla vicenda delle macchine elettriche che il Comune di Genova ha messo a disposizione al corpo di Polizia e ai Carabinieri per migliorare il presidio del territorio. Quattro veicoli comprati con i soldi del Patto per la sicurezza 2009 che, al momento, non sono ancora stati messi su strada e sono fermi nelle rimesse dopo la bocciatura del ministero dellInterno che non le ha omologate come mezzi da utilizzare in servizio, ma possono essere utili solo per trasportare il personale sul posto di lavoro. «Un problema che non ci riguarda - respinge le accuse lassessore comunale alla sicurezza Francesco Scidone -. Lacquisto delle vetture è stato fatto allinterno di un progetto al quale collaborano anche Prefettura e Questura di Genova e sono state comprate con il preventivo consenso del ministero dellInterno».
Le auto sono costate ottomila euro luna, in tutto ne sono state consegnate al Comune otto: quattro delle quali sono in dotazione ai vigili urbani. In realtà sono però solo due quelle che si possono vedere in giro per la città, mentre le altre due che dovrebbero essere utilizzate dalla polizia municipale, devono ancora avere le certificazioni necessarie per essere messe su strada. Le due macchinine in movimento sono quelle che presidiano il centro storico tra il Porto Antico e via Garibaldi e vengono continuamente ricaricate proprio a palazzo Tursi, mentre le altre due dovrebbero girare per i parchi di Nervi e Villa Pallavicini.
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