Fmi: "Agire subito sul clima o sarà catastrofe"

Il Fondo Monetario Internazionale: "Bisogna coinvolgere i giganti economici, Brasile, Cina, India e Russia, perché nei prossimi 50 anni il 70% delle emissioni sarà causato da loro. "Servono politiche di lungo termine che siano credibili tra popolazioni e imprese"

Fmi: "Agire subito sul clima o sarà catastrofe"

Washington - Sarà la "catastrofe" per il pianeta se le maggiori economie, tutte, non si mettono d’accordo su politiche coordinate per affrontare gli sconvolgimenti del clima dovuti alle emissioni di anidride carbonica. Il Fondo Monetario Internazionale aggiunge la sua voce al coro di allarmi che da mesi le maggiori istituzioni mondiali lanciano su questo tema, dedicandogli uno dei capitoli analitici anticipati dal suo rapporto annuale, in vista dell’assemblea con la Banca mondiale a Washington, il 12-13 aprile.

E bisogna assolutamente coinvolgere i nuovi giganti economici - Brasile, Cina, India e Russia - perché, spiega l’Fmi, nei prossimi 50 anni il 70% delle emissioni saranno causate da loro. "Qualunque schema di intervento che in qualche modo non li includesse, si rivelerebbe estremamente costoso e insostenibile". Tutti i maggiori paesi devono aderire a un sistema mondiale che faccia pagare i costi delle emissioni di gas serra, disincentivando così le tecnologie più energivore per favorire quelle moderne e a basso consumo. Questo comporterebbe sì dei costi, ma "sul lungo termine finirebbe per migliorare la crescita economica", limitando i danni causati dall’inquinamento.

Secondo i tecnici di Washington, l’introduzione di un sistema che a patire dal 2013 punti a stabilizzare la concentrazione di CO2 a 550 parti per milione entro il 2100 sottrarrebbe solo 0,6 punti ai consumi globali nel 2040, e comunque per allora il Pil del pianeta risulterebbe di 2,3 volte superiore rispetto ai livelli attuali.

Ma servono "politiche di lungo termine che siano credibili tra popolazioni e imprese", insiste l’Fmi. I costi di queste politiche vanno equamente ripartiti tra stati, e in quest’ambito è necessaria la flessibilità che si può ottenere con gli scambi delle quote carbonio.

"L’incertezza circonda la stima sull’estensione dei danni che potrebbero risultare dagli sconvolgimenti climatici - dice l’Fmi - ma c’è un ampio consenso sul fatto che se il surriscaldamento globale non verrà messo sotto controllo questi danni potrebbero risultare gravi, e perfino catastrofici".

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