Fonsai, l’aumento resta di 1,1 miliardi. Pressing Unicredit

Mediobanca prova la stretta finale per chiudere la ristrutturazione del debito Premafin, uno dei passaggi fondamentali per rendere possibile la prevista integrazione con la Unipol di Carlo Cimbri (nella foto)contro cui combattono Sator e Palladio.La «comfort letter» non vincolante con le banche creditrici dovrebbe essere pronta tra oggi e domani, ma con ogni probabilità non ci sarà l’assenso di tutte le banche: sebbene l’impalcatura sia quella annunciata restano da discutere alcune condizioni relative agli spread applicati e al prestito convertendo da 150 milioni. A impedire la completa ricomposizione del debito sono Ge (da più parti descritta come la più inflessibile al tavolo negoziale) e Cariparma. Cui si sarebbero aggiunge le rinnovate perplessità del Banco Popolare. Più defilata invece la posizione di Intesa Sanpaolo che ieri con l’ad Enrico Cucchiani ha ridotto lo spiraglio lasciato la scorsa settimana alla proposta di Sator e Palladio. «La palla è in mano ad altri. Lasciamo che le discussioni in atto tra i protagonisti vadano avanti», ha detto Cucchiani: «Non sta alle banche ma sta a Premafin valutare i piani alternativi sul tavolo». Ci sono degli accordi e dei memorandum d’intesa da rispettare, ma laddove «si aprissero nuovi scenari». Intesa non può «escludere» di valutare altre soluzioni anche se « la palla è in mano ad altri».
Nel frattempo Unicredit ha scritto a Premafin sollecitandola ad accelerare le mosse necessarie a seguire l’aumento di capitale Fonsai: in particolare la holding dei Ligresti non ha ancora convocato l’assemblea per procedere all’aumento da 400 milioni riservato a Unipol a differenza di Fonsai: l’assemblea della società guidata da Emanuele Erbetta (nella foto) voterà la delega al cda per la ricapitalizzazione. Occorre un cambio di passo, anche perchè la holding, nel momento in cui partirà l’aumento di capitale di Fonsai (tra aprile e maggio), dovrà disporre delle risorse per sottoscrivere la sua quota della ricapitalizzazione. Per la convocazione dell’assemblea occorrono 45 giorni e non pare opportuno che Premafin, che ha fatto scivolare il cda di bilancio da oggi al 30 marzo, aspetti per convocare un’unica assemblea su bilancio e ricapitalizzazione.
Oggi è in agenda un cda di Premafin con all’ordine del giorno le «comunicazioni del presidente». Il tentativo di ridurre l’aumento di Fonsai pare comunue fallito. L’operazione deve rimanere al livello massimo già prestabilito.

«L’advisor ha detto che servono 1,1 miliardi», hanno spiegato ieri alcuni consiglieri al termine del board, notando che «sulla cifra della ricapitalizzazione non si può fare l’elastico, aumentandola o riducendola a seconda del tempo». I dati di bilancio dovrebbero essere annunciati oggi.

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