FORUM DEL 2011 Lontano il «partito» di Todi: «Un processo nato in un’altra fase»

Una nuova Dc? «Per i cattolici è importante la ripresa di responsabilità nella vita politica dell’Italia». Parole del ministro Andrea Riccardi (nella foto). Non si è mai spento il dibattito sugli spezzoni del mondo cattolico che, magari a braccetto chissà, con Monti e Casini, pensano di realizzare un nuovo centro. Ieri il responsabile della Cooperazione e l’Integrazione ha escluso la nascita di una Democrazia cristiana bis, pur lasciando spiragli. «Macché balena bianca - risponde a Sky Tg24 - cosa farà il mondo cattolico non lo sappiamo... È iniziato un processo che è segno di ripresa di interesse dei cattolici per la politica. Ma non è detto che questo sia un discorso strettamente legato a Casini che è lì storicamente dall’inizio della Seconda repubblica con una sua proposta politica».
Eppur si muove, verrebbe da dire. «Il mondo cattolico - ha insistito - potrà scegliere posizioni centriste o forse altre, ma non credo che rinascerà una Dc, questo non lo penso». Un ragionamento che non può non richiamare alla memoria i giorni di Todi. C’era il Forum cattolico: in prima fila il leader Cei cardinal Bagnasco, alla fine un messaggio bello chiaro: «Più forti in politica, superare i due poli». Poi sono stati i fatti a parlare: SuperMario nella sua coalizione ha messo tre ministri ben visti da quel mondo a cui non spiacerebbe veder nascere un grande soggetto moderato: il ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi (nel tondo) e il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, stimato a destra e a sinistra; capace di mediare e unire e di fare confluire le forze verso il centro. E proprio Riccardi, anche fondatore della comunità di Sant’Egidio, che a Todi aveva detto che non si sarebbe candidato a niente: «Il “partito” di Todi è un processo iniziato in un’altra fase».


Il fatto che Casini stia dando una mano decisiva a questo governo non è un caso, evidentemente: è intorno al Terzo Polo che Casini sta cercando di tessere la sua tela per il dopo Berlusconi - ammesso che sia già iniziato - partendo peraltro proprio da Roma come laboratorio politico. Non è un caso che nei giorni scorsi le voci di una possibile candidatura di Riccardi al Campidoglio siano circolate vorticosamente, costringendo il ministro all’ennesima smentita.

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