Cronache

Fotografie, cinema e musica per la «star» delle due ruote

CURIOSITÀ. Come la starlette contemporanea più quotata ha il suo bel calendario. Da cinquant'anni, però. E senza neppure un centimetro in più su quella bella vita (di Vespa, naturalmente). È diva immortale sul grande schermo. È Musa ispiratrice di canzoni, vere e proprie dichiarazioni d'amore per lei, femme fatale che nel mondo ha fatto perdere la testa a milioni di scooteristi (e non si contano i tradimenti con i passeggeri). Fotografie, cinema, musica. Arte. Che la Vespa è la compagna dalla vita stretta di cui gli uomini non si stancano mai, neppure alla soglia delle sessanta primavere, si capisce anche da queste opere. Opere d'amore, per un simbolo. Un mito che ancora brucia. E che si fa culto.
IL NUDO ARTISTICO. La prima volta si è messa in posa nel 1950, attorniata da donne, davanti al pittore e cartellonista Franco Mosca. Al pari della modella più ambita sulle passerelle, la Vespa si è concessa all'obiettivo solo di ruote vestita, anno dopo anno, raccontando la società che cambia. Comunicando. Parlando di noi. A oggi, per cinquantacinque volte. E se le modelle cadono presto nel dimenticatoio, lei resta. Perché non appartiene al mondo della moda. Ma la detta.
LA VESPA CHE CANTA. Cantando lo scooter della Piaggio, sono diventati la colonna dell'estate. Era il 1999, erano i Lunapop di Cesare Cremonini, era "50 Special" che risuonava sulle spiagge. Prima ancora, era stato il cantante che è la comunicazione fatta a musica in Italia, Vasco Rossi, a prendere il celebre spot "chi vespa non mangia le mele" per la sua "Bollicine".
IL CD PIÙ CURIOSO. Quello, dove la Vespa si mette a cantare. Nel 2003 il Vespa Club Genova e i Buiopesto, gruppo zeneize capitanato dal leader Morini, lasciano l'amata gorgheggiare davanti al microfono per dare alla luce "Voci di Vespa", cd in cui vengono raccolti le soavi "musiche" dei più importanti modelli, dalla 98 del 1947 alla 200 Granturismo. Al tutto, uniscono la voce dell'ingegner Corradino d'Ascanio che racconta la genesi della Vespa, più spezzoni di film in cui la Vespa viene menzionata e spot del mito su due ruote.
AUDREY VITA DI VESPA. Parte con il botto, la «carriera» cinematografica della Vespa: decolla con la splendida Audrey Hepburn in «Vacanze Romane». E, a cinquanta e qualcosa in più anni di distanza, i copioni dove è stato scritturato il mito a due ruote non si contano: dall'accoppiata di Risi («Poveri ma belli» del '56 a «Belli ma poveri», dell'anno successivo) a «La Dolce Vita» di Federico Fellini, fino a «American Graffiti» (G. Lucas, 1973), «Caro Diario» (di Nanni Moretti, 1993) al recente remake «Alfie», del 2004.
CURIOSITÀ FRA BLOG E MONUMENTI. La filiale statunitense della Piaggio, per diffondere fra i giovani a stelle e strisce il mito della Vespa, si è avvalsa dello strumento di comunicazione del terzo millennio, internet, nella sua forma più contemporanea. Il blog. O, meglio: due blog. Con l'obiettivo di creare nella rete i club Vespa sparsi per tutto il mondo. Dal virtuale al reale. Ben cementato. A Biella, dove la Piaggio si era trasferita nel periodo bellico, sorgerà un monumento. Proprio dedicato a lei. Alla compagna dalla vita stretta, che gli uomini continuano ad amare.

Come sessant'anni fa.

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