Per la prima volta da oltre un decennio le maggiori economie avanzate hanno lanciato un intervento coordinato sul mercato dei cambi, volto a bloccare e invertire il brutale apprezzamento dello yen. Paradossalmente dopo il cataclisma che ha devastato il Sol Levante, la valuta nipponica ha infilato continui rialzi, fino a toccare livelli da record su dollaro e euro. Una dinamica che stava accentuando le tensioni dei mercati, esacerbando le cupe prospettive di export del gigante asiatico già duramente provato dal disastro, che peraltro si trascina sul versante dellallarme radiazioni alla centrale nucleare di Fukushima. E così nella notte tra giovedì e venerdì, i ministri delle Finanze e i banchieri centrali del G7 si sono riuniti in teleconferenza e hanno deciso di agire.
Gli effetti non si sono fatti attendere e già in mattinata lo yen ha registrato repentini ridimensionamenti sulle altre maggiori valute globali. Nel pomeriggio il dollaro è risalito a 80,85 yen da un minimo precedente di 78,86 yen, leuro ha recuperato a 114,34 yen da un precedete minimo a 110,55. «Sorveglieremo attentamente i mercati dei cambi e coopereremo in maniera appropriata», recita un comunicato del G7 pubblicato oggi sul portale della Bce. E nellambito delle 17 banche centrali dellEurosistema anche la Banca dItalia ha partecipato agli interventi concertati sul mercato dei cambi, hanno precisato fonti di Via Nazionale.
È stata «la prima volta dal 2000» che i paesi avanzati si sono mossi assieme con una manovra del genere, ha sottolineato Christine Lagarde, ministro delle Finanze della Francia, che ha la presidenza di turno del gruppo e che ha deciso di convocare la riunione straordinaria dei responsabili economici. I sette grandi hanno inoltre ribaditi di aver «affermato per lungo tempo che leccessiva volatilità e i movimenti bruschi sul mercato dei cambi hanno implicazioni avverse per la stabilità economica e finanziaria», ha aggiunto il G7. Il mercato dei cambi, o «forex» è considerato il più liquido ed esteso al mondo, con un giro daffari giornaliero stimato oltre 4.
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