Per Alberto Gagliardi, consigliere comunale di Forza Italia, potrebbe essere «luovo di Colombo», la notizia che «permette al cittadino che fa ricorso di veder dichiarata la nullità degli accertamenti Ici che il Comune gli ha inviato a casa». «Si tratta spesso di cifre non molto alte, 80-100 euro che il Comune chiede in più ai genovesi che hanno pagato limposta in modo non corretto secondo gli uffici - spiega Gagliardi - La gente paga per il quieto vivere, non ha tempo e soldi da perdere. In realtà gli accertamenti, come sono compilati ora, non sono corretti. Chi fa ricorso, secondo me, vince».
Il consigliere di Forza Italia fa il confronto con lagenzia delle entrate, il Fisco. «Prima di spedire a casa laccertamento, il cittadino viene chiamato, gli si chiede di spiegare le sue ragioni, di presentare eventualmente altri documenti. Avviene quello che in gergo burocratico si chiama un contraddittorio. È un diritto del contribuente, sancito dalla legge, poter spiegare le proprie ragioni prima che gli sia detto: paga. Come è un diritto leggere la firma originale del funzionario responsabile dellatto, al quale rivolgersi per chiedere notizie della pratica».
Tutto questo, continua Gagliardi, non succede con gli accertamenti Ici inviati da Tursi. «Manca prima di tutto la firma del funzionario responsabile, già di suo poco chiaro, che arriva a casa al cittadino. I funzionari si difendono dicendo che, in base a una delibera del consiglio comunale, basta che sia stampato il nome del direttore dei servizi tributari del Comune perché sia valido latto. Ma è ovvio che quel dirigente non si è occupato materialmente dellatto, che non risponde al numero verde indicato dal Comune e che quindi non può essere di nessun aiuto al cittadino. Diverso è leggere il nome del funzionario, a un livello più basso, che ha seguito la pratica e può correggere eventuali errori».
Gagliardi chiederà al consiglio comunale di approvare un ordine del giorno nel quale invita sindaco e giunta a risolvere lanomalia, rendendo gli accertamenti Ici più comprensibili per i cittadini e inserendo la firma originale del funzionario che ha seguito la pratica. «Così dice lo Statuto del contribuente del 2000 e ribadisce la Finanziaria 2007, norme con un peso superiore alla delibera del consiglio comunale di Genova».
Non è un momento facile per i cittadini, in fatto di tasse.
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