Il Garbelli brontolone ma bravo...

In qualsiasi negozio di biciclette vi capiti di entrare, troverete, con grande probabilità, qualcuno che sa tutto di tutto. E ancora di più, se per caso, si tratta di un ex corridore. Hanno una ricetta personale per tutto. In genere è solo una questione di postura, o di misura e geometria del telaio sbagliata e allora… pronti via, vi prendono le misure antropomorfiche (ma sarà vero?) per rifarvi la bicicletta nuova su misura. Tenetevi pronti a sentirvi dire che avete il busto più lungo delle gambe o viceversa, che la leva della vostra coscia necessita di una pedivella speciale, che con la compatta 50-34, ogni ostacolo è superabile, quasi senza fatica, che per capire la magia della pedalata rotonda dovete pedalare almeno per 4.000 km in 6 mesi e via dicendo...
E poi brontolano che non si vendono più biciclette come una volta, che i fornitori li costringono a programmi di acquisto insostenibili, che non ci sono margini di guadagno, che non si trovano più dei bravi meccanici...
Il più "brontolone", detto con ironica stima, che conosco, si chiama Domenico Garbelli, ha il negozio a Milano, ai giardini di Piazza Vetra. Non è più gentile degli altri, anzi forse meno, ma ha una prerogativa, non gli interessa essere gentile. Gli interessa che chi entra nel suo negozio esca avendo capito bene la differenza tra ciò che può essere considerata una vera ed efficiente bicicletta e ciò che non lo è. Non importa se è una modesta bicicletta da città da 190 euro o una super corsa da 8.000. Il Garbelli è così, ma riesce a far scattare in molti, tra quelli che entrano nel suo negozio, quel processo di innamoramento per l'oggetto bicicletta, che lo porterà a ritornare, in quel magico negozio. I clienti arrivano, sapendo che lui ha quello che cercano e se non c’è, il Garbelli sa perfettamente dove trovarlo. È un appassionato collezionista di bici e componenti d'epoca, gli piacciono i quadri a tema ciclistico e crede ciecamente alla sua missione: divulgare la cultura della bicicletta, senza mai dimenticare di essere un gran venditore. Forse per questo il suo negozio si chiama GranCiclismo.

Personalmente mi piace pensare che si chiami così perché consapevole di avere dei grandi clienti a cui piace frequentare, anche solo per fare quattro chiacchiere, questo salotto ciclistico con vista, affacciato sul Parco delle Basiliche. A Milano.

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