Gaza Fatah accusa Hamas: «Siete dei torturatori»

Il Cairo e Parigi tornano a essere i crocevia degli sforzi diplomatici per raggiungere una tregua stabile tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza e ottenere la riconciliazione delle fazioni palestinesi. Continuano intanto le rappresaglie israeliane al lancio di razzi palestinesi, che ieri hanno colpito l’area di Sderot senza fare vittima. La risposta israeliana non si è fatta attendere: un miliziano è stato ucciso a Rafah, e quattro sono stati feriti, in un raid aereo mentre un altro è stato colpito a morte in Cisgiordania.
Il ministro della Difesa Ehud Barak ha comunque chiarito che le «rappresaglie continueranno» ma non saranno il preludio «a una nuova offensiva» nell’enclave costiera. Nella capitale egiziana il presidente Hosni Mubarak ha ricevuto Abu Mazen insieme al ministro degli Esteri saudita Saud al Faisal. Al Cairo è attesa nuovamente la delegazione di Hamas che intanto ha accettato «in linea di principio una tregua di un anno a patto però che i valichi della Striscia di Gaza siano aperti», ha dichiarato Fawzi Barhum.
Intanto crescono le divisioni nell’area palestinese.

Un alto rappresentante di Fatah ha presentato una lista di 181 persone - tutte legate al movimento guidato da Abu Mazen - che nella Striscia di Gaza sono state oggetto di violenze firmate dagli uomini di Hamas. Denunciando i «crimini» del movimento islamico Ziyad Abu Ein ha accusato Hamas di «terrorismo».

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