Gaza - Resta altissima la tensione nei Territori. Un palestinese è stato ucciso e altri quattro sono stati feriti nel corso di un raid aereo israeliano a Rafah nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi. Obiettivo dell’azione un auto a bordo della quale si trovavano membri del "Comitato popolare di resistenza", una piccola formazione di militanti palestinesi. In precedenza un altro palestinese era stato colpito a morte in Cisgiordania da soldati israeliani. Tsahal ha riferito che i militari hanno risposto al fuoco aperto dai compagni della vittima.
Gli sforzi diplomatici Il Cairo e Parigi tornano ad essere i crocevia degli sforzi diplomatici per raggiungere una tregua stabile tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza e ottenere la riconciliazione delle fazioni palestinesi. Continuano intanto le rappresaglie israeliane al lancio di razzi palestinesi: un miliziano è stato ucciso a Rafah, e quattro sono stati feriti, in un raid aereo mentre un altro è stato colpito a morte in Cisgiordnia. Il ministro della Difesa Ehud Barak ha comunque chiarito che le "rappresaglie conntinueranno" ma non saranno il preluidio "a una nuova offensiva" nell’enclave costiera. Nella capitale egiziana il presidente Hosni Mubarak ha ricevuto Abu Mazen insieme al ministro degli Esteri saudita Saud al Faisal.
Verso la tregua Al Cairo è attesa nuovamente la delegazione di Hamas che intanto ha accettato "in linea di principio una tregua di un anno a patto però che i valichi della Striscia di Gaza siano aperti", ha dichiarato Fawzi Barhum. A Parigi è atteso il presidente dell’Anp per incontrare il presidente francese Nicolas Sarkozy. Quest’ultimo vedrà anche l’emiro del Qatar, Sheik Hamad bin Jassem, che ha assunto un ruolo di meditore nella regione da quando a Doha fu sottoscritto lo scorso anno l’accordo che disinnescò la crsi libanese. Il capo di gabinetto dell’Eliseo ha a sua volta incontrato l’inviato americano George Mitchell, reduce da un tour diplomatico in Israele, Arabia Saudita e Giordania. In Israele a otto giorni dalle elezioni il governo è spaccato tra la posizione intransigente del ministro degli Esteri Tzipi Livni, leader di Kadima, è quella del titolare della Difesa Barak. Il leader laburisti, neo-colomba, ha di fatto manifestato una maggiore apertura al dialogo - mai diretto - con Hamas.
Per questo si è attirato le critiche del falco Livni che lo ha accusato di aver un atteggiamento conciliatorio con il movimento estremista. Fonti del governo confermano comunque che Israele "tratta con gli egiziani" e che le priorità restano «lo stop al lancio di razzi e la fine del traffico di armi per Hamas».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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