Premessa metodologica, indispensabile: tutto quello che sto per scrivere, è assolutamente vero, documentato, presente sulle schede elettorali per le elezioni di Genova, anno 2012, ventitre (23) anni dopo la caduta del Muro di Berlino.
In realtà, non ci sarebbe alcun bisogno di questa precisazione e delle istruzioni per luso, ma la faccio ugualmente perchè altrimenti potrebbe sembrare un pezzo di satira, un fantaracconto, un viaggio ai confini della realtà politica genovese. E invece, anche se sembra incredibile, è tutto vero.
Dunque, cè un candidato sindaco, favoritissimo, che rivendica come una medaglietta le sue radici. E, ad esempio, proprio ieri, al sito www.radiobici.it, ha risposto orgoglioso: «Essere comunista significa anche difendere loccupazione e leconomia locale». «Essere comunista», nel 2012. Così come lo era dal 1978 al 1985, quando fu consigliere del parlamentino di Albaro per il Pci, e dal 1990 al 1993, quando fu consigliere comunale comunista a Tursi. Peraltro, questa è la faccia «nuova» che ha saputo esprimere la sinistra genovese: consigliere già nel 1978.
Insomma, un altro mondo. Ma Doria cera già.
In questo quadro, poi, ci sono le liste sulle schede elettorali. Dove ci sono falci e martelli come se piovesse, talmente tanti da aver indotto addirittura (...)
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