Tutto comincia così. Con una frase che il direttore di una banca pronuncia impietoso alla sua cliente di 78 anni che ha visto volatilizzarsi tutti i suoi risparmi in un investimento sbagliato, consigliatole proprio dal suo istituto di credito. «Non c'è più niente da fare, ci metta una pietra sopra, faccia conto che le sia entrato un ladro in casa».
«Banche, un ladro in casa», teatro Archivolto venerdì e sabato alle 21. Ecco il nuovo spettacolo di e con Fabrizio Coniglio e Bebo Storti per mettere a nudo il sistema bancario che ormai non conosce più regole e che ha distrutto migliaia di risparmiatori.
Dopo aver lavorato insieme in «Suicidi?» sui casi di Castellari, Cagliari e Gardini, i due attori tornano sulla scena della Sala Mercato con un nuovo spettacolo che coniuga il teatro inchiesta con la commedia. Anche questa volta Fabrizio Coniglio, regista e attore , ha basato la drammaturgia su un minuzioso studio di atti processuali ma anche sulla raccolta di testimonianze dirette. «Siamo ormai assuefatti ai numeri dell'alta finanza, alle crisi di liquidità delle banche - dice -. Ma dietro a questa sete di denaro, dietro a grandi manovre internazionali, dietro ai front man della finanza ci sono le storie vere, quelle della gente comune: operai, pensionati, casalinghe, impiegati, disoccupati, sono queste le persone a cui io e Bebo Storti abbiamo voluto dare voce con questo spettacolo». E così in scena ci sono operai a cui viene suggerito di investire la liquidazione in titoli che nel giro di pochi mesi si trasformano in spazzatura (Bond argentini, Parmalat, Cirio, Lehmann), pensionati alle prese con obbligazioni proposte come infallibili ma che si rivelano ben presto carta straccia.
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