Il maresciallo e il comico, di nuovo contro. Ma stavolta nellagone politico. Francescantonio Carleo, carabiniere che prova a entrare in servizio permanente effettivo nel suo Municipio, e Beppe Grillo, cabarettista che terrorizza soprattutto la sinistra alla quale toglie soprattutto larma della protesta. I loro destini si sono incrociati già molti anni fa e a ricordarlo è lo stesso ex comandante della stazione dei carabinieri di Nervi. «Lui stesso, in molti suoi spettacoli, ha raccontato tutte quelle volte che gli tiravo gli avvisi di garanzia attraverso il cancello della sua villa di SantIlario - sorride oggi il presidente del Municipio Levante che tenta la riconferma -. Erano soprattutto denunce per tutti gli insulti che distribuiva un po a tutti, specie alla professoressa Rita Levi Montalcini, apostrofata con varie parolacce. Ma ricordo anche quando gli avevano ritirato la patente».
Sembrava un gioco delle parti, un guardie e ladri, anche se Grillo non ha mai avuto problemi per furti o accuse del genere. «No, certo però che mi viene da sorridere al pensiero che lui faccia tanto il moralista verso gli altri con tutti i problemi che ha avuto, con le sue piscine in zone sottoposte a mille vincoli», chiude la sua breve digressione sul comico capopopolo. Poi Carleo si concentra sulla campagna elettorale che vuole riassumere in poche parole. Preferisce far parlare quei fatti portati a compimento nel corso di questi anni passati alla guida del Municipio: «Non credo allantipolitica, preferisco pensare che i partiti tornino ad avere un ruolo di guida dignitosa e positiva - spiega Carleo -.
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