Un emendamento presentato all'interno della legge regionale per la riduzione della spesa nell'ambito della Sanità concede ai direttori generali delle Asl territoriali pieni poteri per razionalizzare il servizio. Così ieri pomeriggio in consiglio regionale la giunta Burlando ha garantito pieni poteri ai dirigenti bypassando totalmente la funzione di controllo e critica da parte del consiglio regionale, poi salvata grazie ad un documento presentato da Pdl e Lega Nord.
L'iniziativa vedrà impegnati i direttori generali delle Asl, dell'azienda ospedaliera universitaria San Martino- Ist e degli ospedali Gaslini, Galliera, Evangelico internazionale «nell'assumere i provvedimenti straordinari di adeguamento alle disposizioni del decreto legge nazionale che potranno essere esercitati fino al 31 ottobre 2012» e in tutta l'area assistenziale ospedaliera e territoriale dei servizi amministrativi, tecnici e di supporto. Insomma, la Regione demanda e si spoglia di qualsiasi attività di controllo: il consiglio regionale e le commissioni competenti non avranno possibilità di mettere becco sulle scelte prese. «È un gravissimo errore. Non possiamo delegare al ruolo del consiglio regionale soprattutto in materia di Sanità - attaccano all'unisono i consiglieri del Popolo della Libertà, che ieri in aula hanno tentato il tutto per tutto per bloccare l'emendamento -. Delegare poteri straordinari in fatto di scelte fondamentali per quanto riguarda la programmazione straordinaria, cioè decidere dove e come tagliare 800 posti letto in tutta la Liguria senza nemmeno prendere atto delle esigenze provenienti dal territorio, vuole dire abdicare ad una responsabilità importantissima. Nessuno di noi vuole che i liguri paghino nuove tasse, ma nello stesso tempo non possiamo accettare scelte imposte da chi non rappresenta i cittadini». Una scelta che porta preoccupazione in tutto il territorio ligure e che rischia di far scoppiare proteste fortissime di sindaci e comuni che saranno maggiormente penalizzati dalle scelte prese sui tagli al comparto sanitario. Il Pdl ha poi tentato una mediazione, presentando un ordine del giorno che impegna la giunta regionale a presentare i provvedimenti necessari agli adempimenti delle norme nazionali entro la prima settimana di settembre, in modo che il consiglio possa valutarli e poi licenziarli entro fine ottobre. Ordine del giorno che è stato approvato dalla maggioranza: «In maniera chiara è emersa la nostra contrarietà su questo modo di procedere: non condividiamo il percorso indicato dal Presidente Burlando. Il nostro documento propone un'alternativa responsabile alla luce del momento difficile che si sta attraversando.
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