il derby dei lettori

2 SPORT NAZIONALE A PICCO

Tanti giovani del nostro Paese

non vogliono dedicarsi al calcio

Carissimo direttore, che il calcio italiano sia in continuo regresso non sta certo a me scoprirlo. Lo dimostra più che sufficientemente l’ultima partita della nostra Nazionale con gli Usa. Questi ultimi sono in progresso, ma ritengo che le nostre squadre di club (Milan, Juventus, Napoli) la batterebbero agevolmente. Il povero Prandelli non sa a quali santi votarsi per mettere assieme un «undici» accettabile. Ma perché continuare ad insistere sulla politica di «lanciare» in Nazionale i «giovani», quando non ce ne sono? Perché mentre si includono veterani come Buffon e Pirlo, non si pone all’attacco (ora veramente miserevole e fantasma) qualche altro campione attempato ma ancora molto valido? Abbiamo in Di Natale «bomber» per eccellenza, il «vecchietto arzillo» che da anni è la punta di diamante dell’Udinese: incide nelle difese, segna gol continuamente. Il torneo europeo si svolgerà tra tre mesi, non tra tre anni. Usiamo il meglio che abbiamo. Per l’avvenire si vedrà.
Il colmo (che ha sorpreso tutti) si è verificato quando in campo con la nostra maglia (ma perché bianca e non azzurra) una faccia nuova, mai vista giocare, e per di più dal color cioccolato. Che poi non ha fatto granché. Senza fare del «razzismo» era proprio necessario andare a scovare questo «Carneade» per rafforzare la squadra? Un Balzaretti o un Cassano avrebbero fatto altrettanto se non meglio.


Purtroppo i giovani del nostro Paese non si dedicano al calcio anche se potrebbe procurare loro fama e molto danaro. Troppo impegno per arrivarci. E se poi non ci si arriva? Meglio un impiego sicuro possibilmente in Ente statale o assimilato. Non è così.
Con i più cordiali saluti.

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