di Salvatore Careddu
La sera seguente alla partita contro il Venezia, sul lungomare di Sestri Levante casualmente ebbi modo di incontrare il presidente del Genoa Enrico Preziosi. Gli andai incontro, mi presentai, dissi quanto avevo sofferto la sera precedente, così come tanti, tanto da avere avuto un principio di infarto. Mi rispose che anche lui aveva sofferto tanto, e che si augurava con la vittoria ottenuta sul campo che tante sofferenze per il popolo genoano fossero finite, promettendo che a questo fine avrebbe dedicato tutto il suo impegno. Ci si lasciò!
Purtroppo tutti sappiamo come sono andate poi le cose, iniziando da quel momento per il Genoa e per chi lo ama «una Via Crucis», con tante sofferenze per uscire dal «guado» in cui ci si era inoltrati: si riuscì a rivedere la riva, grazie allimpegno che i giocatori avevano profuso in esso, impegno caratterizzato in particolare dallamore verso la maglia rossoblù.
Così una volta raggiunta la riva si ebbe modo di vivere calcisticamente dei periodi di prestazioni del Genoa dove i calciatori e chi li dirigeva ebbero modo di offrire e di dimostrare in particolare su tutto passione, entusiasmo, attaccamento ai colori, grinta, e tutto ciò che poteva servire per raggiungere un risultato positivo. Anche se qualche volta questo non si raggiungeva, non vi era da parte di noi tifosi e appassionati nessuna condanna, perché si può anche perdere, però impegnandosi e combattendo per un risultato favorevole. Purtroppo in questultimo periodo le cose non vanno per il giusto verso. Io non voglio analizzare le cause che stanno portando a questi risultati. Tali analisi le lascio ai bravi tecnici i quali analizzano la disposizione in campo come devono muoversi, in quale direzione calciare il pallone. Ed altre alchimie calcistiche.
Io dico semplicemente che dovrebbero ragionare tanto e non poco sulla foto che nei quotidiani odierni, li vede alle prese con la rabbia dei sostenitori rossoblu i quali hanno vivacemente contestato la loro prestazione sul campo del Novara. Cosa chiedono tutti coloro che si sono recati in tal luogo alle persone che indossano la maglia rossoblu: passione e impegno. Sono cose che mi riportano alla mente quanto ebbi modo di sentire dal grande Vittorio Pozzo che incontrai nello spogliatoio a Bergamo, dove mi ero recato nel 1966/67 per assistere ad un incontro di spareggio del Genoa. Andai perché seguivo il mio compaesano Renato Caocci che vestiva la maglia rossoblu.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.