il dibattito in redazione

2PRECISAZIONE
Forse non era lui

quel comandante Lorenza
Spettabile redazione, a meno che non si tratti di omonimia o di un parente, l'ufficiale della Gnr dilaniato nel carcere di S. Agostino di Savona da una bomba lanciata nel cortile dove i prigionieri usufruivano del quarto d'ora di aria (tale Lorenza, scrive l'articolista...) non era il Seniore Ernesto Lorenza, ex comandante del IX Btg d'assalto della Guardia Giovanile Legionaria in formazione ad Albenga.
Ernesto Lorenza, infatti, venne ucciso il 24/7/46 nel padiglione di oftalmologia dell'Ospedale San Paolo, ad opera di sconosciuti. Il suo assassinio rientra fra quelli attribuiti alla famosa «pistola silenziosa» (vedi anche «Il sangue dei vinti» di G. Pansa, pag.159)
Cordiali saluti

2QUESTIONE DI PRINCIPIO
Manca coinvolgimento

tra i consiglieri
Caro Massimiliano, credo che su un tema importante che tocca la «partecipazione» il Giornale potrebbe aprire un dibattito serio e utile.
E se non lo apre il Giornale rimane nel cassetto... forse di Margini o della Corda.
La domanda è questa: «molti consiglieri Comunali, Municipali... si sentono stressati perché sentono di non essere informati e di non contare niente, oppure, non contano niente perché sono stressati e non fanno nulla per informarsi».
Credo che al «tavolo» aperto sullo stato del decentramento Comunale e sui Municipi questo sia un tema importante e coinvolge cittadini e istituzioni.
Come mai, anche su cose di scarsa importanza nascono «comitati spontanei» di cittadini? Come mai il distacco dalla «politica» è sempre più forte? Come mai prendono vigore i partiti della «protesta»? Come mai la notizia del dissenso prevarica quella dell’assenso?
E allora i Consiglieri Comunali e Municipali spesso combattono il loro isolamento con «l’esternazione della protesta», tutto per dire anche io e questo rischia di essere l’obbiettivo prevalente.
Credo che il problema vada affrontato delineando meglio ruoli e strutture.
Nei Municipi esiste generalmente un Presidente che fa tutto (nei limiti modesti che il Sindaco gli delega), una Giunta da Lui nominata e inevitabilmente allineata e 24 Consiglieri più o meno informati.
Una struttura costosa lontana dai cittadini.
Come cambiare? Parliamone tramite il Giornale.
Beppe Damasio
consigliere municipale del Pli
2CASO FINCANTIERI
Quando solo la fortuna

ha aiutato l’azienda
Caro dottor Lussana, ho letto della voglia della Fincantieri di restare a Genova. Non è stato sempre così, mi hanno voluto dire che hanno corso anche il rischio di scomparire ed è strano che di questo rischio non se ne senta mai parlare.
Correva l'anno 1980 quando da Roma si cominciarono a raccogliere notizie strane; Sestri Ponente non funzionava e Genova non era degna di avere un così importante cantiere, meglio realizzare in Adriatico e precisamente ad Ancona un nuovo cantiere costruito con idee nuove che avrebbe dato lavoro a tanti fedeli ed entusiasti operai.
La cosa strana fu che a Genova le organizzazioni operaie, così pronte sempre alla difesa del nostro lavoro quasi non reagivano, d'altronde gli ordini erano ordini ed era meglio stare a vedere.
Per fortuna le cose andarono altrimenti, forse la Dea fortuna passeggiava ancora da queste parti.
La Micoperi aveva da costruire una imbarcazione eccezionale per la posa dei tubi, un fantastico catamarano dal duplice scafo e in tutta l'Italia l'unico cantiere ad avere due bacini affiancati ed atti a costruire questi scafi si trovavano solo a Sestri Ponente e fu giocoforza soprassedere all'infausta decisione. Non ci rimane che sperare che la Dea fortuna rimanga ancora tra noi.
Pro Schiaffino
2TESTATE SCOMODE
Perché gli edicolanti

non mostrano il Giornale?
Egregio direttore, scrivo per la prima volta nella mia vita ad un giornale e lo faccio perché lo ritengo utile e doveroso.
Premetto che sono una Vostra assidua lettrice da molti anni e che, sino a non molto tempo fa, ha sempre provveduto ad acquistare il «nostro» giornale mio marito che, adesso, con l'avanzare degli anni e degli acciacchi, demanda me all'approvvigionamento delle nostre informazioni.
Premetto inoltre che non sono frequentatrice, per motivi personali, di una specifica rivendita di giornali, e che pertanto li acquisto dove mi è più comodo, ed è qui che nasce il problema, anzi, una serie di problemi.
Innanzitutto, molto spesso accade che il Giornale sia già terminato ed io mi domando perché le edicole lo acquistino in quantità così limitate.
Come secondo punto, segnalo il fatto che non sia mai in bella mostra come gli altri quotidiani. Come terzo problema, segnalo il fatto che gli edicolanti lo porgano con grande circospezione, quasi fosse qualcosa da non mostrare o addirittura qualcosa di cui vergognarsi. Ed è proprio su quest'ultimo punto che allora, indispettita, lo mostro in toto, con orgoglio e spirito di appartenenza alla grande Famiglia dei moderati alla quale mi onoro di appartenere.
Maria Grazia Tasselli
2IL CASO RAI
Informazione comunista

con il denaro pubblico
Questo modo di fare informazione politica comunista con il denaro del contribuente deve finire!La Rai deve essere venduta ai privati punto e basta! Abbiamo la maggioranza in Parlamento si faccia una bella legge di privatizzazione. E quanto alla vergognosa manifestazione di sabato scorso di quale pluralismo politico televisivo si parla? Di quello comunista cubano Rai? Dove esiste solo un’isola non comunista quella di Porta a porta? E i giornali? E la magistratura militante che non applica le leggi dello Stato sul reato di clandestinità come dice l'onorevole Bertolini? È venuto il momento di dire basta basta e ancora basta a tutto questo!
Paolo Bravi
2IL SISTEMA CHE NON FUNZIONA
Io, piccolo imprenditore

preso in giro dalle banche
Sono un piccolo imprenditore e sto tentando da mesi di ottenere l'aiuto dal cosiddetto sistema bancario. La mia azienda sta attraversando un brutto momento, a causa di ben tre truffe subite e comunque di una congiuntura notoriamente non brillante. Ciononostante, ho deciso di non mollare, perché ho un progetto di grandissime prospettive con una primaria azienda nazionale, un progetto che mi consentirebbe non solo di mantenere il personale attuale, la mia seconda amatissima famiglia, ma certamente di aumentarlo significativamente. Il progetto non è astratto, è già partito con un primo ordine e genererà altri ordini nella fine del 2009 per andare a regime a gennaio 2010, non nel 2044! Ma i bilanci non sono brillanti (certo, avendomi truffato, ho preso delle tranvate mica da ridere), poi c'è Basilea 2 (Dio maledica questa sigla coi suoi dannati parametri), poi c'è il Governo che propone la moratoria sulla restituzione della quota capitale dei mutui, e quindi meglio per la Banca non erogarne proprio. E poi c'è la necessità di copertura, Lei capisce. Episodio giugno-luglio-agosto: con la Banca x (sconveniente citarla, anche se comunque una vale l'altra) tento di ottenere un mutuo di 400mila euro a fronte di garanzie reali (titoli) di 200mila euro. Dopo un percorso comunque infinito, mi rassicurano verbalmente ed io mi «gioco» questa promessa coi fornitori. Peccato che poi, la prima settimana di agosto, mi si dica: no, non si può più (la storia del Governo sopra riferita è riconducibile a quella bella esperienza).
Dal 24 agosto si inizia dunque la trattativa con Banca y. 200mila euro di titoli per una richiesta di mutuo di 300mila, tanto per non rischiare un altro no.
Oggi alle 12 mi viene infatti comunicato che è stato munificamente deliberato di accordare il mutuo di 300mila euro, con un minuscolo «ma». Le condizioni sono diverse. In particolare le garanzie fidejussorie devono coprire l'intero importo di 300mila, ed in aggiunta serve il coinvolgimento di un consorzio Fidi. In pratica, per darmi 300 mila euro, ne vogliono 450 di «assicurazione». Ovviamente non ci penso neppure a sottostare a questa «usura», forse chiuderò l'Azienda (anche se la speranza è l'ultima a morire, e lotterò come un leone, ma questa volta ho anche paura per la mia salute). Certamente ringrazio fin d'ora per la loro intelligente azione questi straordinari gnomi della finanza. I bancari di tutto il mondo ci hanno portato alla disperata situazione in cui siamo ed ora ci finiscono, negandoci addirittura di sperare. Dopo aver bruciato miliardi di euro, negano i 100 mila euro! Burocrati senza anima e con poco cervello, che non rischiano mai il loro denaro, e che guardano con un misto di compassione e disgusto il piccolo imprenditore.

Caro direttore, ti chiedo scusa per lo sfogo e con grande vergogna non mi firmo perché ho sinceramente paura di questa Casta di personaggi per i quali nutro, con sano spirito di reciprocità, il più profondo disprezzo.
Lettera firmata

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