Inchiesta Lega: investigatore nel mirino dei magistrati

Nell'ambito dell'inchiesta in corso della procura di Reggio Calabria sulla gestione dei fondi della Lega Nord, la Dia di Genova ha effettuato perquisizioni nell'abitazione e in due uffici di un investigatore privato. Sono stati sequestrati hard disk di computer, materiale informatico e cartaceo. L'inchiesta, a livello nazionale, vuole far luce su una «associazione per delinquere, al cui interno opera una componente di natura segreta, collegata e servente alla cosca De Stefano il cui programma criminoso risulta finalizzato a fornire un consapevole contributo diretto ad agevolare la struttura criminale». Questo è quanto ipotizzano i magistrati che hanno disposto ieri una trentina di perquisizioni, oltre che a Genova, anche a Reggio Calabria e Milano. «Le perquisizioni - precisa intanto l'avvocato Domenico Aiello, legale del segretario del Carroccio, Roberto Maroni - riguardano esclusivamente condotte e ipotesi di reato per le quali la Lega, e personalmente il segretario federale Maroni, sono parte lesa. Ogni diversa interpretazione o lettura delle attività di indagine in corso - aggiunge il legale - è contraria a quanto sino ad oggi è ben chiaro alla magistratura requirente fin dalle prime fasi di avvio delle indagini a carico dell'ex tesoriere Francesco Belsito: ovvero che la Lega Nord è e rimane parte offesa dalle condotte di ex dirigenti».

Infine, il legale dell'ex tesoriere della Lega Nord, Alessandro Vaccaro, in ordine alle perquisizioni che sono state effettuate ieri, puntualizza che «non esiste alcuna nuova contestazione nei confronti di Francesco Belsito».

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