Lungo i sentieri del Festival che unisce Genova al mondo

di Ferruccio Repetti

Viaggi in terre lontane e a due passi da casa. Viaggi vissuti prima nell'immaginazione, poi sulla carta, e finalmente in cammino. Viaggi orizzontali, per mari e laghi, pianure e deserti, ma anche viaggi verticali, su quelle montagne dove ognuno può scoprire il proprio Everest: limiti e potenzialità, senza compromessi. Tutti diventano, inevitabilmente, viaggi dentro se stessi, capaci di fornire le risposte giuste (piacevoli, o no) alle nostre domande più difficili. Dunque, viaggi che insegnano e fanno riflettere: sulla diversità che diventa condivisione, sulla cultura che si scopre come insieme di culture, sull'umanità che si impara a percepire e ad assimilare come una seconda pelle. Un bagaglio, comunque, che ci si porta «dentro» per sempre, se solo si è disposti a guardare più che limitarsi a vedere, e soprattutto a capire prima ancora di giudicare.
Vien da pensare a queste immagini, a queste sensazioni, e perché no? anche a questi dubbi (e paure), di fronte alla proposta presentata ieri mattina all'Acquario: il Festival «Viaggiando per il mondo», in programma da 2 al 5 maggio a Genova (ingresso gratuito), fra Porto antico e Museo del mare, in vari punti di una città che al viaggio è legata, nella storia e in tempi più recenti, da un filo tutt'altro che sottile. Basti pensare alle celebrazioni del Quinto centenario colombiano, e a quelle di Capitale della cultura, dedicate in modo sostanziale al tema del Viaggio, o anche pensare alle strutture originali, apprezzate e frequentate, come il Galata e il Museo dell'Antartide. Senza trascurare i grandi viaggiatori, esploratori e uomini di cultura cui Genova ha dato in natali, oppure supporto, base di partenza e di arrivo, finanza e milieu culturale.
Logico, quindi, che Genova diventi il punto di riferimento della prima edizione del Festival e delle edizioni successive: lo spiegano gli organizzatori, dal direttore dell'evento Gavino Maresu a Beppe Costa (al timone di Costa Edutainment, ma qui in veste di presidente del Comitato promotore), con cui si mostrano in perfetta sintonia l'assessore comunale Francesco Oddone (anch'egli, fra l'altro, appassionato viaggiatore) e la presidente del Mu.Ma-Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, Maria Paola Profumo.
In calendario, un caleidoscopio di iniziative «dedicate a viaggi, ai viaggiatori di tutte le età e al turismo»: una cinquantina di eventi in quattro giorni, con incontri, visite guidate, escursioni in mare, film, conferenze, degustazione di prodotti enogastronomici e laboratori didattici. Fra le attrazioni, la barca Blue Water di Marine Life Conservation, la Goletta Oloferne e l'equipaggio di Best Explorer, il primo equipaggio italiano ad avere navigato attraverso il Passaggio a Nord Ovest. Un filone seguirà le storie e i viaggi di mare, un altro gli scambi e i legami di carattere socio-economico, turistico e culturale tra la Liguria e due Paesi latinoamericani, Ecuador e Perù. «Grazie al contributo di idee e progettualità di tanti soggetti - sottolinea in particolare Beppe Costa - siamo convinti che il Festival possa giocare un importante ruolo strategico di comunicazione e promozione della nostra città».
Un pacchetto di proposte, in ogni caso, che pare fin troppo denso e arduo da gestire.

Da qui, i dubbi sull'effettiva fruizione da parte di un pubblico indifferenziato, pur considerando che questo - lo ammettono gli stessi organizzatori - è il «numero zero» dell'iniziativa. Ma ci sarà occasione, ne siamo sicuri, gia nelle prossime edizioni, di percorrere itinerari di viaggio e di comunicazione meno battuti dalla consuetudine, e più intriganti per i frequentatori.

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