«Musso sindaco per una Genova più liberale»

«Musso sindaco per una Genova più liberale»

Liberali ieri, sì, ma liberali anche oggi e domani, in nome della coerenza rispetto a comportamenti morali e politici che sono garanzia di libertà e democrazia: a ribadirlo, con assoluta convinzione, sono stati Alfredo Biondi e Gustavo Gamalero, liberali «diversamente giovani» che hanno vissuto le stagioni non sempre facili del liberalismo nelle istituzioni, e adesso fanno da sponsor alle candidature in consiglio comunale dell’avvocato Emanuele Basso e del professor Giovanni Calabria. Accanto a loro, ieri mattina, nei locali sontuosamente affrescati del Caffè Cambi in vico Falamonica, c’era anche Enrico Musso, il candidato sindaco di Genova che punta a raccogliere i consensi di una larga parte dell’elettorato moderato e riformista-riformatore. Proprio Musso - «al di là dei sondaggi da cui - ammette - mi aspettavo di uscire un po’ meglio» - prende atto di una campagna elettorale difficile, ma che gli sta offrendo spunti incoraggianti. «Vado per le strade, nelle valli, e in particolare nel ponente - sottolinea Musso - dove riscontro grande interesse e partecipazione al mio progetto politico. E continuerò fino al giorno delle elezioni a frequentare soprattutto questi ambienti. Nei salotti - graffia - ci va già Marco Doria...». L’obiettivo, a giudizio del candidato sindaco, e condiviso da Basso e Calabria, è «convincere gli indecisi del voto e coloro che voteranno certamente, ma non sanno ancora per chi votare, pur riconoscendosi in una linea di cambiamento rispetto alla cosiddetta discontinuità (in realtà, assoluto e perpetuo immobilismo) della sinistra». Il clima è positivo, tanti giovani mostrano di voler ascoltare e contribuire al cambiamento: «Per questo - insistono all’unisono Biondi e Gamalero, con Musso - ci vogliono soluzioni liberali, di forte pragmatismo».

Calabria, primario oculista, esperto di problemi della sanità, auspica un profondo ripensamento e coordinamento di programmi, «a vantaggio dei pazienti», per quanto riguarda gli ospedali San Martino, Galliera, Ist, Gaslini, Centro trapianti e nuovo nosocomio del ponente, mentre Basso punta il dito sui guasti di «amministrazioni comunali di sinistra che, negli ultimi decenni, non hanno risolto nulla, ma solo aggravato i problemi della città». Ci vuole, insomma, una vera svolta: «L’unico a garantirla è Musso - concludono -. Lui è un tecnico e un liberale. Per cambiare sul serio. E poi, Musso ha il cazzotto per il KO!»».

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