Nervi non vuole perdere pure il commissariatoE piazza Pittaluga è il regno dei posteggi selvaggi

Una volta era la zona dei vip: salotto buono della città, paradiso residenziale per genovesi ben piazzati, quartiere elegante a due passi dal centro. Adesso quella Nervi non c'è più, soffocata da problemi che si accavallano e diventano sempre più pressanti. Rixi capogruppo della Lega nord a Tursi, già candidato sindaco contro il marchese Doria, vuole alzare il velo sulla situazione in cui versa Nervi e ha raccolto in un'interpellanza che ha rivolto proprio al primo cittadino la lunga lista delle lamentale dei cittadini nerviesi, alle prese anche con un'escalation della criminalità senza precedenti. «I tagli come la chiusura del commissariato di polizia di Nervi hanno creato indubbiamente una serie di problemi di sicurezza nella delegazione - racconta Rixi -, gli effetti negativi della chiusura del commissariato si vedrebbero subito, senza contare che i residenti hanno già sofferto per la privazione di altri servizi: dall'eliminazione dell'ospedale, a quella dell'ufficio operativo della stazione ferroviaria e recentemente anche la chiusura dell'ufficio dell'Anagrafe in piazza Duca degli Abruzzi». Il consigliere leghista, molto attivo sul territorio ha raccolto il malcontento e soprattutto la preoccupazione dei cittadini per la chiusura del commissariato. «Per questo motivo ho chiesto formalmente al sindaco Marco Doria di intervenire presso le autorità competenti per ribadire che in ambiti strategici come la sicurezza non si possono far ricadere sulle spalle dei cittadini i problemi della spending rewiew e a scongiurare dunque la chiusura del commissariato». Tra le altre segnalazioni che riguardano Nervi c'è quella del consigliere dell'Idv Francesco De Benedictis che solleva il caso di piazza Pittaluga, ormai diventata zona di posteggio selvaggio per le moto.

«Si tratta chiaramente di un abuso - dice De Benedictis - visto che si tratta di una piazza pedonale e che se a posteggiare fosse un automobilista sarebbe certamente e giustamente sanzionato». Ancora De Benedictis segnala il caso di Priaruggia dove la segnaletica di divieto di sosta è rimasta solo con il palo senza il cartello.