Pare che il «fenomeno» sia frequente soprattutto a Pegli: la ricerca quotidiana, nei cassonetti della spazzatura, di documenti ben precisi. Il fenomeno, a quanto pare in voga da un paio d'anni, riguarda ricevute di pagamento, estratti di bollette, conti correnti bancari, fotocopie di carte d'identità, carte di assicurazioni, o ricevute di carte di bancomat. Nella prospettiva, è questa l'ipotesi più accreditata, di utilizzare le carte per scopi più o meno leciti. Accade, quindi, che alcune persone nei più svariati orari cerchino con insistenza nei vari sacchetti della «rumenta» o della carta. I ladri, così, possono entrare in possesso di carte di credito e utilizzare informazioni sensibili di altre persone. Si può in un certo ambito effettuare anche la clonazione dell'identità, per chiedere finanziamenti e acquistare beni e servizi. La vittima, all'oscuro di tutto, verrà poi raggiunta da ingiunzioni di pagamento, da parte della banca, e si accorgerà solo allora del guaio che è capitato.
Dal 2007, questo fenomeno si è diffuso comunque un po' in tutta l'Italia, ma non è ancora ben conosciuto (negli Stati Uniti, invece, tanto per dire, è studiato e analizzato da una decina di anni). A Pegli la preoccupazione è altissima. Inizialmente non si capiva che cosa cercassero, si è pensato fossero i classici barboni alla ricerca di indumenti. Ma adesso, si cerca di capire di più, in particolare da quando in molte vie della delegazione si vede che spesso anche il cassonetto della carta è oggetto di ricerche continue da parte dei malintenzionati. È uno scenario ormai classico, che si vede in molte zone di Pegli, da via Argentina, via Martiri, viale Modugno, via Pallavicini e persino nel Lungomare. Consigli: è di buona norma rendere illeggibili documenti importanti, o cancellandoli a penna, o distruggerli nel trita rifiuti, oppure ancora bagnarli con acqua e alcol.
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