Piccoli disturbi cognitivi: un'associazione insegna a vincerli con il gioco

«Giocando possiamo crescere insieme rispettando tempi ed esigenze». Parte da qui la missione di Emozioni Giocate, l'associazione no profit per la tutela dei bambini con fragilità e problemi legati a un ritardo nell'apprendimento che si manifesta soprattutto nel linguaggio. Il termine tecnico è «piccolo male con disturbo cognitivo della parola», ma nella pratica si traduce in aiuto a quanti quotidianamente vivono situazioni di difficoltà e di svantaggio rispetto ai loro coetanei. L'idea nasce grazie ad Agnese Francesca, una bella bambina di undici anni che frequenta la prima media, e che ha problemi psicomotori legati appunto a un ritardo nell'apprendimento. La madre Anna Azzarita ha creato una onlus, ottenendo il patrocinio della Fondazione Edoardo Garrone. «Cerchiamo di valorizzare le risorse personali dei ragazzi che partecipano alle nostre iniziative trasformando le loro difficoltà in risorsa, liberando le loro emozioni - spiega Azzarita -. L'obiettivo è quello di consolidare la loro autostima favorendo lo sviluppo personale in modo che non debbano più sentirsi diversi o invisibili». E questo grazie anche alla Fondazione Edoardo Garrone che ha sostenuto e reso possibile la nascita di «Emozioni Giocate». «Abbiamo chiesto aiuto al presidente Riccardo Garrone - ricorda la mamma di Agnese - che ci ha garantito subito un piccolo finanziamento necessario per partire con proposte mirate». Ed è proprio questo il tema trattato mercoledì pomeriggio nella sede della Fondazione in via San Luca dove si è tenuto l'incontro: «Dalla notizia shock... alla consapevolezza del nuovo cammino» insieme all'associazione Philos, impegnata in iniziative di ricerca e sviluppo del benessere psicofisico dell'individuo e delle organizzazioni. Un incontro per parlare, aiutare e informare dal punto di vista sociale e legale, studenti, scuole, insegnanti e famiglie che hanno a che fare con bambini con questa tipologia di problemi. Il neuropsichiatra Michele Zappella ha affrontato l'argomento dal punto di vista «del medico che da notizia alla famiglia», mentre l'avvocato Annamaria Calcagno, presidente dell'associazione Ohana che si rivolge all'universo delle relazioni familiari nelle sue diverse declinazioni, ha affrontato l'argomento spiegando i diritti della «104», la legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap. A moderare l'incontro Alexandra Ploederi psicologa infantile e referente di Emozioni Giocate e Simonetta Lumachi pedagogista clinica fondatrice di Philos. Insieme per parlare dello spettro autistico: «perché quando il dubbio diventa realtà crea allarmi disarmanti con annessa depressione delle madri» spiega il professore Zappella. E per comprendere il ruolo giocato dalle famiglie, in programma ci sono altri due incontri: «la forza del nuovo cammino: l'esperienza di due genitori speciali» mercoledì 10 aprile alle 18 sempre alla Fondazione Edoardo Garrone e il convegno conclusivo: «simulazione teatrale sulla recezione della notizia» in programma per l'8 maggio. «Lavoriamo assieme per informare i genitori che non sanno cosa fare e ai bambini a diventare "indipendenti"» conclude Anna Azzarita.
E nel rispetto di tempi ed esigenze Emozioni Giocate entra nelle scuole per far conoscere al bambino le sue difficoltà in modo che i compagni e gli stessi insegnanti possano aiutarlo.


Aiuto che si traduce anche in "Sportello Amico", spazio di consulenza psicologica (piazza H. Dunant tutti i giovedì dalle 11.00 alle 14.30 su appuntamento), ma anche corsi di yoga, corsi per i fratelli, la TalpaDay e MusicAmica. Per informazioni www.emozionigiocate.org

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