I furti e i danneggiamenti al Centro Remiero di Prà adesso sono un mistero. Perché una serie di episodi di vandalismo e microcriminalità avvenuti in estate ad opera di alcuni nomadi vengono smentiti dall'assessore alla Legalità e ai Diritti del Comune di Genova, Elena Fiorini. Dopo un articolo del «Giornale» che dava spazio a chi nel Centro Remiero vive e si allena, il capogruppo della Lega Nord in Comune, Edoardo Rixi, aveva chiesto un intervento delle autorità per risolvere il problema della sicurezza. Lo stesso assessore però ha risposto a fine settembre con una lettera che lascia perplessi. Elena Fiorini ha infatti assicurato di aver dato «disposizioni agli uffici dipendenti affinché sia implementata l'attività di sorveglianza nell'area della fascia di rispetto di Prà». Ma ha anche aggiunto che il responsabile del Centro Remiero avrebbe smentito sia l'esistenza di armadietti, sia i furti o gli altri episodi segnalati dagli atleti. A settembre, cioè un mese dopo la denuncia dei fatti sul «Giornale», il Centro avrebbe però dotato tutti gli accessi all'area di chiavi elettroniche e telecamere di sorveglianza.
«La nota dell'assessore mi lascia alquanto perplesso - scrive Rixi - in quanto incongruente con il contenuto dell'articolo». Ma soprattutto incongruente con se stessa. Se davvero non è mai accaduto nulla, perché dare ordini di aumentare la sorveglianza e chiudere i varchi con chiavi elettroniche e telecamere?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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