Siamo rimasti stupefatti dall'articolo apparso il 24/3/2013 sull'edizione ligure del vostro quotidiano. La GeG Plast Srl sta certamente attraversando lo stesso periodo di crisi di tutte le altre aziende italiane. Difficoltà ingigantite dalla fase di passaggio dalla precedente ragione sociale a quella attuale, soprattutto per il lento e riduttivo trasferimento delle linee di credito bancario. Tutti sono a conoscenza della costante riduzione del credito alle aziende da parte degli istituti bancari. Proprio per queste difficoltà è stato concordato già all'inizio del 2012, con i dipendenti e i loro rappresentanti sindacali che ci leggono in copia, di congelare tre mesi di stipendio, da erogare a piccole tranche aggiunte agli stipendi correnti.
Tutto questo nell'intento esclusivo di salvare l'azienda, che ha ottime prospettive, e il posto di lavoro di 23 dipendenti. Esilarante poi, se non fosse così tragica per le famiglie di tante persone, la storiella, per non dire altro, della mancata consegna dei Cud da parte del «commercialista» (quando tutti sanno che questo è compito dei consulenti del lavoro) messa in relazione, evidentemente, a ipotetici mancati pagamenti. «Storiella» che, ovviamente, scatenerà la reazione anche del consulente del lavoro in quanto assoluta menzogna. Dal confezionamento dell'articolo sembrerebbe quasi (questo è il senso che si coglie leggendo tra le righe) che la proprietà dell'azienda stia cercando di pilotare la chiusura per non pagare più nessuno.
Riteniamo l'articolo in oggetto non solo offensivo e lesivo dell'immagine dell'azienda, ma anche e soprattutto, visto che coinvolge il futuro di 23 dipendenti e delle loro famiglie, estremamente pericoloso perché può causare un'incrinatura di rapporti tra l'azienda e i suoi clienti che da trent'anni ripongono fiducia nella stessa e che hanno già cominciato a telefonare allarmati (e qui ci riferiamo all'irresponsabile, per usare un eufemismo, menzione di Laika Caravans spa). Certamente la redazione del vostro quotidiano, prima di pubblicare un articolo del genere, in un periodo tanto delicato per il mantenimento dei posti di lavoro, avrebbe almeno dovuto interpellare l'azienda e sentirne la versione.
amministratore GeG Plast
Gentili signori, abbiamo dato notizia dello sciopero di due giorni dei lavoratori della vostra azienda, raccogliendo l'amarezza dei dipendenti che, proprio anche alla luce dello sciopero stesso, non si direbbero esattamente concordi con quanto deciso dall'azienda.
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