Sciopero nell'azienda in crisi nonostante sia oberata di lavoro

È una decisione storica, quella che hanno preso i 22 dipendenti della «G&G Plastica» di Casarza Ligure. Due giorni di sciopero, una scelta che non avrebbero mai pensato di fare, specie guardando nello scadenziario dell'azienda, nello scomparto degli ordini pendenti. Perché la cosa strana è che la «G&G» sarebbe una società modello, una mosca bianca in tempi di crisi, visto il lavoro che ha da fare. Ai suoi prodotti plastici sono interessate aziende di prestigio a livello internazionale. Tanto per intendersi, la «Laika», leader nel settore dei camper, compra a Casarza Ligure i serbatoi in plastica delle sue roulotte. Cantieri navali di prestigio moltiplicano gli ordini a questa società.
E allora perché lo sciopero? «Perché non vediamo stipendio da quattro mesi - spiegano i dipendenti- Ci vengono ancora la tredicesima e le mensilità da dicembre in poi». Perché, con il lavoro che non manca, questa azienda ha tanti problemi a pagare? Anche con i fornitori, con i trasportatori che dovrebbero portare le materie prime, risultano versamenti arretrati che diventano troppo pesanti. Qualcuno inizia a non consegnare più. «Persino il commercialista non ci consegna i Cud e noi stessi rischiamo sanzioni per la dichiarazione dei redditi», aggiungono i dipendenti. Che nei giorni scorsi avevano ancora tentato un accordo. Invece neppure il poco concordato con l'azienda si è visto. E così è arrivata la decisione dello sciopero.

Che rischia di accelerare la crisi di un'azienda che avrebbe tutto per essere solida e che invece rischia di sparire dopo aver anche cambiato nome e ragione sociale pochi mesi fa.
«Era l'ultima cosa che avremmo voluto fare», spiegano i lavoratori che hanno anche cominciato a interpellare i legali.

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