di Ferruccio Repetti
C'era una volta «Liguria Moderata», «un movimento politico nuovo, nato - si autocertificava così - per iniziativa di alcuni simpatizzanti del centrodestra in cerca di un'esperienza civica smarcata dai partiti tradizionali». Con tanto entusiasmo e tanti volti nuovi che per la prima volta si affacciavano alla ribalta: medici, impiegati, commercianti, avvocati, e soprattutto giovani. Con una novità assoluta: la presenza attiva, addirittura in lista per le amministrative, di William Vargiu, artista e presidente dell'associazione dei writers italiani, i graffitari insomma. Dunque, c'era una volta «Liguria Moderata», e in qualche modo c'è ancora. Intendiamoci: c'è ancora, nel senso di una presenza politica trasversale. Tanto trasversale, che, nell'attuale campagna elettorale, ognuno se ne va per conto suo. A cominciare da Andrea Cambiaso, che era il presidente e padre nobile della lista civica, fra i più critici nei confronti degli eccessi dei berluscones, e che disse un giorno, fornendo il proprio sostegno all'allora candidato sindaco Pierluigi Vinai: «Noi non competiamo. Noi offriamo un progetto senza se e senza ma, e senza chiedere una contropartita, offrendo capacità, idee,entusiasmo».
Ora Cambiaso ha deciso di sostenere il Popolo della libertà. Così giustificando la scelta: «Con la stessa forza, coerenza ed onestà con cui ho sempre criticato il Pdl, intendo aderire convintamente al progetto politico, e se sarò gradito tesserarmi, per offrire le mie piccole capacità e condividere il necessario percorso di ammodernamento del partito da soldato semplice. L'appoggio agli ideali di centrodestra - conclude Cambiaso - è oggi più che mai necessario per non fare prevalere il populismo e l'arroganza delle sinistre, né tantomeno la deriva di chi non sapendo cosa fare cerca di spiegarcelo da oltre un anno». Ma la diaspora di Liguria Moderata non finisce qui: Enrico Cimaschi, «gemello del gol» di Cambiaso, è rimasto folgorato dall'Agenda Monti e ha aderito alla Scelta Civica del professore, così come Andrea Cevasco; Alberto Clavarino è stato conquistato dal fashion di Oscar Giannino e dal suo «Fare per fermare il declino»; Giuseppe Occhiuto, leader del sindacato degli ambulanti Aval, ha sostenuto a spada tratta la candidatura di Vinai nelle file del Pdl al prossimo parlamento. A questo punto, gli altri esponenti liguri moderati saranno costretti a interrogarsi sul proprio futuro trasversale.
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