Se n'è andato un uomo libero che aveva nel cuore Genova

di Fiorella Merello Guarnero

Ci ha lasciati Arnaldo Bagnasco, un caro amico, grande uomo di spettacolo, ironico, colto, raffinato, forse troppo di tutte queste virtù per essere apprezzato nel giusto valore dall'establishment genovese che mai del tutto gli perdonò di essere un uomo libero e non aggiogato al carro politico di quelli che da decenni governano Genova. Infatti molti furono gli anni della sua attività pubblica trascorsi a Roma, dove le sue straordinarie doti nel campo dello spettacolo e in particolare dello spettacolo televisivo furono apprezzate nel loro giusto valore. Ma il suo cuore era sempre rimasto a Genova, in questa città che troppo spesso è matrigna per i suoi figli, e qui tornò a vivere con la sua bella famiglia, l'altro suo grande amore. Fra le tante iniziative a favore della sua amata città voglio ricordarne solo due: nel 1999 la mostra a Palazzo Ducale, di cui era Presidente, dal titolo «El siglo de los genoveses», grandissimo successo di pubblico e di critica, e prima ancora, nel 1992, «Metti una sera a Genova», rievocazione della storia della città nelle vie e nelle piazze del centro storico genovese, prima e scarsamente emulata iniziativa per la riabilitazione del cuore antico di Genova.
Come prevedibile, le Istituzioni politiche tacciono: quelle stesse, per capirci, che ci hanno mostrato il nostro fresco Sindaco alla commemorazione della morte di Carlo Giuliani, l'eroe negativo che si cerca di proporre come modello alle giovani generazioni.


Voglio vedere se al funerale di questo nostro illustre e meritevole concittadino sarà presente il Sindaco o almeno un suo rappresentante, anche se so che ciò che conta per Arnaldo e la sua famiglia sarà la presenza e l'affetto dei numerosi amici che gli vogliono bene e non lo dimenticheranno.

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