SFIDA L'iniziativa culturale deve garantire anche un ritorno economico

di Ferruccio Repetti

Dal cervello, sì. Non poteva partire che da lì, dalla scaturigine di ogni pensiero e di ogni azione, l'impulso per inaugurare il viaggio (e la sfida imprenditoriale) di «Wow! Genova Science Center», il nuovo punto di riferimento del sapere scientifico e tecnologico dedicato a ospitare, per il pubblico di «giovani di tutte le età», una serie di esposizioni interattive nei Magazzini del Cotone del Porto antico. Proprio per questo, in piena coerenza con le intenzioni e gli obiettivi dei promotori - in testa a tutti, doveroso riconoscerlo, come trascinatore infaticabile, lo scomparso Riccardo Garrone - l'esordio è stato affidato a una mostra come «Brain» (cervello, appunto), primo appuntamento - meglio dire: prima promessa regolarmente mantenuta, che non è poco, di questi tempi! - di un itinerario culturale che persegue contemporaneamente, concretamente, giudiziosamente, finalità di istruzione, formazione e spettacolo, e, non ultimo, anche un ritorno economico.
Lo hanno sottolineato ieri mattina, in occasione del taglio del nastro dell'esposizione, i principali artefici dell'iniziativa: da Paolo Corradi, che di Duccio Garrone è stato sempre il braccio destro, ad Antonio Bruzzone, a Massimo Morasso. Tutti e tre impegnati in prima linea, a pensare e ad agire. Innanzi tutto Corradi, come segretario generale della Fondazione Edoardo Garrone. Che ha lanciato l'idea di «Wow!» e l'ha sostenuta con le risorse economiche e l'altrettanto indispensabile entusiasmo assieme ai soci privati che sono lo stesso Bruzzone (al 40 per cento) e Franco Gattorno (20 per cento). Poi, s'è rimboccato le maniche Morasso, una sorta di genio della lampada, in qualche modo regista, sceneggiatore e scenografo di «Brain», la sua «creatura» - mutuata dai produttori di Evergreen Exhibitions e interpretata con originalità - che sarà in scena fino al 7 luglio (orario: tutti i giorni, dalle 10 alle 18; ingresso: bambini 0-4 anni gratuito, 4-12 anni 7 euro, adulti 8 euro con possibilità di accedere anche al Museo della radio e al Genoa Port Center).
A questo tris di protagonisti assoluti si è aggiunto- in apparenza a giochi fatti, in realtà dopo un lavoro discreto, ma intenso di affiancamento e condivisione - un personaggio schivo come Alessandro Garrone, uno dei figli di Duccio, cui è stato appena consegnato il testimone di presidente della Fondazione. E Alessandro, fin da quello che si è visto e sentito ieri dalla sua voce, non ha certo intenzione di curare solo l'«ordinaria amministrazione»: da autentico imprenditore, ha confermato quelli che sono gli obiettivi e le aspettative della Fondazione relativamente a questo progetto. «Wow è un investimento per la cultura, per i giovani, un progetto stabile per la città. Ma, proprio per le sue caratteristiche di investimento - ribadisce Alessandro -, è anche un progetto che deve produrre risorse. Sono convinto che Genova sia la città giusta per cominciare e sono felice di poterlo fare qui, al Porto antico, cuore turistico e culturale della città».
Un segnale forte di continuità, dunque, della Fondazione e di Alessandro con papà Duccio. Al quale, in occasione della cerimonia di ieri, è stato intitolato il «Wow! Genova Science Center», dedica particolarmente tempestiva al di là di quanto Genova e le istituzioni locali vorranno fare, pur frenate dagli indugi della burocrazia, per celebrare l'imprenditore illuminato e il promotore convinto di cultura.
In questo senso, l'idea originaria di Riccardo Garrone e dei suoi più stretti collaboratori ha guadagnato spazio a mano a mano che crescevano le collaborazioni e, perché no?, anche i problemi, destinati ad essere invariabilmente superati. Fino alla percezione di «poter inserire Genova e l'Italia nel circuito internazionale degli Science Center. Partiamo da qui - ricorda Bruzzone - ma abbiamo l'ambizione di dare vita a un autentico sistema Wow! che coinvolga centri di divulgazione scientifica di tutta Italia. A giugno saremo a Cattolica, un'esperienza condivisa in collaborazione con Costa Edutainment, stiamo lavorando per aprire in altre città italiane, e abbiamo attivato una collaborazione con Expo Milano 2015. Infine - è sempre Bruzzone che aggiunge particolari - stiamo costruendo rapporti con realtà complementari, già attive sul territorio, quali l'Acquario, il Festival della Scienza, la Fondazione Muvita e il Genoa Port Center. Anche grazie alla Fondazione Garrone, poi, stiamo impostando collaborazioni con istituzioni scientifiche come l'Istituto italiano di tecnologia e la Direzione scolastica regionale, in quanto siamo assolutamente convinti che il mondo della scuola sia il nostro pubblico più importante».
Dietro le quinte, ma neanche troppo, di «Brain», c'è comunque un concorso di autori-attori tutt'altro che di secondo piano. Lo spiega, fra l'altro, Morasso, nel dare il giusto merito ai ragazzi provenienti dall'esperienza del Festival della Scienza che saranno le guide dei visitatori per la migliore fruizione dell'esperienza. A proposito: «Brain-Il mondo in testa» significa la scoperta a 360 gradi del cervello umano, tramite effetti speciali, animazioni, riproduzioni tridimensionali, simulazioni virtuali e giochi, tanti giochi, per bambini che intuiscono già come fossero adulti, e per adulti che hanno bisogno di tornare a fruire della galoppante creatività dei bambini. Sette le sezioni espositive: dinamica del cervello, tempesta elettrica, connessioni, scoperta, cervello vivo, mistero della mente, e «per saperne di più».
Il futuro, dunque, parte anche da qui. E per quanto riguarda Wow! prevede già due appuntamenti definiti: «Extreme Deep-Missione negli abissi», alla scoperta dei misteri degli oceani sulla superficie dell'acqua e nel blu profondo (dal 20 luglio al 3 novembre), e «2050-Il pianeta ha bisogno di te», sulle maggiori questioni ambientali che mettono a rischio l'avvenire della Terra (da novembre a marzo 2014). Un modo piacevole, anche spettacolare, certo, ma rigorosamente scientifico e culturalmente valido per informare, approfondire, sensibilizzare.

Basterebbe questo, ma non c'è solo questo, per giustificare la scelta dell'acronimo «Wow!», «World of wonders», studiato dall'agenzia di consulenza creativa e strategica Pbcom per esprimere tutta l'emozione e lo stupore della scoperta. La meraviglia, insomma. Che sa regalare solo l'avventura vera della mente umana.

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