Turismo, viabilità, università: se Genova si aprisse alla vita

La metrò di Genova. È una bella questione come quella del tunnel o del ponte portuale, degli Erzelli, dell'aeroporto, della sopraelevata, del centro storico, della pavimentazione stradale e dei marciapiedi, dell'illuminazione, del verde, degli ospedali e di alcuni lavori a mare verso ponente e di fronte all'entrata principale di San Martino. A proposito dell'ospedale più grande della Liguria, sono venuti fuori non resti archeologici o falde acquifere, ma giochetti per l'eliminazione scorretta di concorrenti d'appalto con mazzette, si dice, a ciò connesse: e lo schifo della viabilità continua, come il via vai delle auto all'interno del nosocomio: è mai possibile avere dentro un ospedale tante auto private? Vanno tolte, anche quelle dei medici che devono avere un loro parcheggio esterno e vicino. All'interno solo mezzi elettrici, anche le ambulanze, al massimo col Gpl.
A Lisbona in quattro anni hanno costruito una metropolitana con quattro linee e continuano ad avanzare; a Nizza quando si accendono le luci stradali ci si vede e non si deve viaggiare ad abbaglianti e nessuno mette i led perché sono unidirezionali e non fanno luce, ma ombreggiano le strade. A Genova, da piazza de Ferrari a piazza Tommaseo si potrebbe avere un asse continuo commerciale e turistico e non, come adesso, un corso Buenos Aires che sempre una via di Lipsia o di Dresda sotto la Ddr - Repubblica democratica tedesca. E gli alberi? Perché in tutti questi decenni non sono stati piantati alberi in città e quelli che ci sono e c'erano sono potati da inesperti tagliagole? Corso Torino, un'altra via che a Tirana o nelle sperdute cittadine romene non ci sono più: buia sporca desolante e rumorosa.
Ah, il rumore: ma perché i mezzi di trasporto a Genova sono delle rock-punk-metal-band tanto baccano fanno nel partire e stridore nel fermarsi? Anche la metrò è, oltre che la più breve cosa del mondo, stridente: un giocattolino - già un poco rotto - che avvilisce le fermate che sono le più belle tra quelle europee, ma non si possono vantare turisticamente perché i treni sono pochi, lenti e chiassosi, mentre uscire alla fermata De Ferrari è un piacere e un godimento per la grandiosità rigorosa. L'assessore regionale ai trasporti non ha ancora capito che con Brignole si deve continuare verso Voltri e oltre e verso Nervi e la Val Bisagno, in superficie e/o in sotterranea.
Genova Turismo. Una stranezza mostruosa dopo le Colombiane e dopo i mandati del sindaco Giuseppe Pericu: nessun altro se ne è interessato, soprattutto se ne fregano i cittadini che sono da rieducare, mandare alle scuole serali come Santoro per capire che cos'è il turismo, come si fa, come ci si comporta e quanto si guadagna facendo spendere poco ai visitatoti, i forestieri. Bei negozi puliti colorati insegne lampeggianti, grande fornitura di prodotti, educazione, gentilezza e un poco di lingua inglese; non si chiede poi troppo, solo il naturale per fare turismo.
Università. Quando capiranno i capoccioni della città che il solo progetto vincente è quello dell'ex preside di architettura Edoardo Benvenuto che aveva pensato, senza mazzette, di raccogliere le facoltà, oggi scuole, nel centro storico, abbattendo il marciume e rivitalizzando con nuovi edifici e con la gioventù universitaria questo benedetto «luogo» usato solo come campus per droga e delinquenza. Studenti, bar, dehors, librerie, palazzi, chiese, rolli, musei, gallerie d'arte, mercati al coperto: niente discoteche se non piccole e controllate, come le prostitute che dovranno associarsi e cooperativizzarsi, pagare le tasse sul reddito, delle professioniste col diritto al Servizio sanitario nazionale. Ricordiamo che le antiche prostitute non drogate hanno anche educato generazioni di giovani senza sopraffare la famiglia.

E le chiese aperte sotto la responsabilità degli studenti e degli abitanti, come i palazzi dipinti, i rolli, le gallerie di pittura, i musei, i negozi, le strade, le piazze.
Una città nella città pulita gioiosa intelligente, aperta alla vita.
*Docente di Estetica
Università di Genova

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