Georgia, l'esercito russo entra a Gori

Cresce la tensione nel Caucaso. Putin schiera 9mila soldati e 350 tank in Abkhazia e sfida gli Stati Uniti: "La missione va avanti". Poi l'avanzata verso Gori, città a 60 km da Tbilisi. Saakashvili: "Puntano a rovesciare il nostro governo". L'appello di Bush: "Giù le mani dalla Georgia"

Georgia, l'esercito russo entra a Gori

Tbilisi - Il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ha accusato oggi la Russia di voler rovesciare il suo governo, mentre le truppe russe avanzano nelle due regioni separatiste. E, sebbene Mosca sostenga di non avere alcuna intenzione di invadere la Georgia, la presa della città di Gori (a soli 60 chilometri dalla capitale Tbilisi). Il presidente Usa George W. Bush ha accusato la Russia di avere dato "una risposta sproporzionata" e ha lanciato un appello per la pace.

Le mani russe sull'Abkhazia In mattinata Mosca aveva lanciata un ultimatum per chiedere il ritiro delle truppe georgiane presenti nella zona di interposizione vicina al confine con l’Abkhazia, nella regione attorno a Zugdidi, circa 1.500 uomini secondo Mosca. Ma il portavoce del ministro georgiano degli interni, Shota Utiashvili, ha subito fatto sapere che le forze georgiane non deporranno le armi, e ha rigettato l’ultimatum. Non solo. Circa 9mila soldati russi sono stati dispiegati nella repubblica separatista georgiana dell’Abkhazia. "I nostri soldati devono difendere i civili e prevenire una catastrofe umanitaria", ha detto Aleksandr Novitski del comando russo. Appoggiati da 350 blindati, gli uomini che saranno dispiegati dovranno "rinforzare" il contingente delle forze per il mantenimento della pace già presente sul posto, ha aggiunto l’esponente del comando russo.

Putin: "La missione va avanti" Il premier russo Vladimir Putin ha detto che la Russia intende continuare a costruire i rapporti di partenariato con Washington, ma che "porterà fino alla conclusione logica la sua missione di pace". I partner occidentali, ha aggiunto Putin secondo l’agenzia Itar-Tass "presentano come aggressori le vittime dell’aggressione, e viceversa". Dure anche le critiche agli Stati Uniti accusati di "aver rimpatriato a bordo di loro aerei i militari georgiani del contingente inviato in Iraq".

La risposta diplomatica Dopo i recenti scontri Saakashvili ha fatto sapere che la Russia "vuole sostituire il governo di Tbilisi" e prendere il controllo delle vie dell’energia nella regione, sottolineando che il 90 per cento delle vittime georgiane sono civili. Mosca ha ribadito però di non avere spinto le proprie truppe oltre il territorio dell’Ossezia del Sud e di una seconda regione separatista, l’Abkhazia, e di non avere intenzione di invadere la Georgia. Il presidente Dmitry Medvedev ha detto che le operazioni per restaurare la calma in Ossezia del Sud sono prossime alla conclusione e lo stato maggiore russo ha affermato che restare entro i confini osseti rappresenta "un principio chiave". La Commissione europea ha sollecitato oggi la Russia a sospendere immediatamente tutte le attività militari sul territorio georgiano, mentre il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner, presidente di turno della Ue, ha dato avvio a una missione diplomatica a Tbilisi e Mosca per promuovere un piano di pace studiato a Parigi. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha detto che l’Italia prenderebbe in considerazione l’ipotesi di mandare suoi soldati in una missione Ue nella regione, se il Consiglio europeo di mercoledì decidesse di costituirla.

L'invasione di Gori Mosca ha detto "no" alla proposta di tregua sostenuta dall’Unione europea e punta al cuore della Georgia. Il paese sprofonda nel panico. Fonti di stampa accusano la Russia di aver utilizzato degli hacker per mettere in atto una "guerra informatica" contro i siti del governo georgiano mentre sta contemporaneamente combattendo sul piano militare.

E dopo l'Ossezia e l'Abkhazia, il conflitto si è spostato nella città di Gori, a soli 60 chilometri dalla capitale georgiana Tbilisi. Immediata la reazione della Georgia che ha mosso le sue truppe dalla "zona del conflitto" verso la capitale.

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