Mosca - Mosca e Washington, botta e risposta di fuoco. Clima da guerra fredda. E il mondo, teso e inerme, si sente un semplice spettatore. Medvedev, dopo il voto compatto di Duma e Senato federale, oggi ha riconosciuto ufficialmente le due repubbliche separatiste georgiane: Ossezia del Sud e Abkhazia.
Abkhazia e Ossezia La Russia ha riconosciuto l’indipendenza dalla Georgia delle repubbliche di Ossezia del Sud e Abkhazia. Lo ha annunciato il presidente russo Dmitri Medvedev rivolgendosi alla nazione. Guardando la telecamera, con alle spalle la bandiera russa, il leader del Cremlino ha detto: "E' una scelta non facile ma è l’unica possibilità per salvare le vite delle persone". Mosca, ha aggiunto, è stato un "mediatore e pacificatore per il regolamento politico, partendo dal riconoscimento dell’integrità territoriale della Georgia mentre la sua leadership ha scelto un’altra strada". Quindi ha invitato gli altri Paesi a fare la stessa cosa.
Nessuna annesssione Il riconoscimento russo di Ankhazia e Ossezia del Sud non significa che le due repubbliche si fonderanno nella federazione russa: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov in una conferenza stampa a Soci. Lo stesso aveva detto stamane il rappresentante permanente alla Nato Rogozin.
Tbilisi non ci sta Il riconoscimento russo dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud come indipendenti per il governo di Tbilisi "non ha alcun valore legale", ed equivale da parte della Russia a una "palese annessione" dei due territori separatisti, che invece "fanno parte della Georgia". Lo ha dichiarato Giga Bokeria, vice ministro degli Esteri della Repubblica caucasica, nel primo commento a caldo dopo l’annuncio del leader del Cremlino, Dmitry Medvedev, di aver firmato i due decreti con cui Mosca riconosce formalmente i nuovi Stati. Una mossa che Alexander Lomaia, segretario del Consiglio georgiano per la Sicurezza Nazionale, ha bollato come "priva di valore legale" e foriera di «aspre conseguenze politiche". Per Mikhail Saakashvili, il capo dello stato georgiano, quello di oggi è "il primo tentativo in Europa, dalla Germania nazista e da Stalin, da parte di un grande paese di annettere parte del territorio di un altro paese".
Reazioni sdegnate Il riconoscimento dell’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud è "deprecabile": lo ha detto alla stampa un portavoce del ministero degli Esteri di Parigi. Mentre la Gran Bretagna "rifiuta categoricamente ogni invito al riconoscimento dei separatisti". Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha commentato con un laconico: "Come temevo". Anche il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, definisce "deprecabile" il riconoscimento russo dell’indipendenza dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, sottolineando che fanno parte della Georgia e che "rimarranno tali". Quindi ha accusato il presidente russo di non rispettare gli impegni assunti con l’accordo di cessate il fuoco mediato dalla comunità internazionale.
Bocciatura Onu Anche la Nato condanna la decisione della Russia, lo ha dichiarato il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer. "Respingo la decisione del governo russo di riconoscere l’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia. Si tratta di una violazione di numerose risoluzioni dell’Onu riguardanti l’integrità territoriale della Georgia, risoluzioni che sono state approvate anche dalla Russia".
No a Scheffer Il rappresentante russo alla Nato Dmitri Rogozin ritiene "inopportuna" la visita del segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer prevista per il 17 ottobre a Mosca. Lo riferisce l’agenzia Interfax.
La minaccia di Mosca La Russia non ha ancora bloccato l’accordo sul transito militare della Nato in Afghanistan attraverso il suo territorio, ma "potrebbe farlo". Il vice capo di Stato maggiore russo Anatoly Nogovitsin, nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Ria Novosti, ha detto che "una cosa simile può accadere perché un certo numero di dichiarazioni sono state rilasciate dal Pentagono e da altri paesi su eventuali sanzioni". Lo scorso 8 marzo la Nato aveva invitato Mosca a collaborare in una missione di mantenimento della pace in Afghanistan. Successivamente dal Vertice Nato di Bucarest l’Aquila bicipite ha dato il suo ok a un’intesa con l’Alleanza che permette il trasporto e il passaggio di veicoli non militari attraverso il territorio russo verso l’Afghanistan. Allora il segnale venne interpretato come un segnale distensivo. Oggi invece la situazione secondo Nogovitsin è simile "alle peggiori fasi della Guerra Fredda dei primi momenti".
Le accuse di Tbilisi alla Corte Onu Intanto la Georgia ha accusato la Russia davanti alla Conferenza per il disarmo dell’Onu, a Ginevra, di aver "utilizzato ampiamente" e indiscriminatamente missili Iskander, Tochka-U, Grad e Urgan armati con cluster-bomb contro i civili. L’accusa arriva dall’ambasciatore georgiano Giorgi Gorgiladze. Un "grande numero di munizioni e di mine anti-uomo non esplose è stato abbandonato, spesso in modo intenzionale, sulle strade, vicino alle aziende agricole, causando ogni giorno delle perdite civili", ha dichiarato davanti alla Conferenza. "Questa situazione ha gravi conseguenze per le migliaia di deportati che vogliono tornare invece nelle loro case", ha aggiunto il diplomatico. L’ong americana Human Rights Watch ha indicato di avere le prove dell’utilizzo di cluster-bomb da parte dell’esercito russo, uso tuttavia smentito da Mosca.
Italia pronta a inviare gli osservatori "Abbiamo offerto una disponibilità fino a sette uomini su 100". Ad assicurarlo è stato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, parlando della crisi nel Caucaso alla riunione delle commissioni Esteri di Camera e Senato. Il responsabile della Farnesina annuncia che l’Italia è pronta ad inviare fino a sette osservatori su un totale di 100 all’interno della missione Osce in Georgia. Secondo Frattini occorre trovare "una nuova architettura di sicurezza che dia uno status ed un ruolo adeguato" alla posizione di Mosca di "grande potenza internazionale". I nuovi assetti di sicurezza europei non garantiscono in maniera sufficiente "la sua sicurezza e che quindi questi assetti vanno revisionati. Non possiamo ignorare - ha spiegato - che la Russia esprima una sua tesi: gli assetti attuali europei non garantiscono i suoi interessi nazionali nello spazio dell’ex Unione Sovietica e quindi vanno revisionati".
Il titolare della Farnesina ha assicurato: "La posizione italiana continuerà ad essere di sostegno alla presidenza francese in piena solidarietà con la Nato e con l’Ue. Sono personalmente impegnato su questa linea. Ho avuto ieri un colloquio con il ministro russo Lavrov".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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