Germania: Kabul pericolosa, soldati in fuga

Crollo dei volontari e boom di dimissioni. I soldati tedeschi temono la missione in Afghanistan

da Berlino

L’Afghanistan spaventa i soldati tedeschi e le fila dell’Esercito si assottigliano, proprio quando il Parlamento si prepara a pronunciarsi sulla partecipazione della Bundeswehr alla missione Isaf della Nato nel Paese: non solo il numero dei volontari è in calo, ma tra i soldati si registrano «defezioni» che in futuro potrebbero compromettere l’efficacia delle Forze armate.
Secondo quanto scrive il quotidiano regionale Rheinische Post, che cita un documento interno della Bundeswehr, il numero dei volontari pronti a indossare la divisa dopo il servizio di leva obbligatorio è sceso di ben il 62% quest’anno, mentre circa il 10% dei giovani cadetti lasciano ancora prima di cominciare la carriera militare. Non sono certo incoraggianti le brutte notizie che arrivano dall’Afghanistan, l’ultima delle quali risale all’altro ieri, quando un soldato tedesco ha perso la vita in seguito a un attentato nel Nord del Paese. Il bilancio dei caduti in Afghanistan dal 2002 a oggi è di 28 soldati uccisi. Se rapportato a livello internazionale, si tratta di un dato relativamente basso, ma in termini assoluti si tratta di perdite senza precedenti per la Germania del dopoguerra. I giovani aspiranti militari di carriera hanno paura, scrive il Rheinische Post.
Ma non sono soli: sempre secondo il documento dell’Esercito, ci sono difficoltà a reclutare - e mantenere in servizio - anche medici e piloti.
In autunno il Parlamento si dovrà pronunciare sul prolungamento della partecipazione della Bundeswehr alla missione Nato in Afghanistan. Attualmente, la Germania non può inviare nel Paese più di 3.500 soldati, ma il governo ha già deciso di aumentare il tetto fino a quota 4.500. E il Bundestag dovrà pronunciarsi su questa proposta.

Tra le altre cause della crisi che attraversa l’Esercito, il documento cita anche i bassi stipendi dei soldati. Secondo il giornale, sempre più spesso i piloti militari lasciano per il settore civile, che offre loro stipendi fino a 9.000 euro al mese, rispetto ai circa 3.000 euro incassati in Afghanistan.

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