«Un giorno in bici è divertente La crociata meno»

«Partiamo da un presupposto». Prego. «La qualità dell’aria che respiriamo a Milano dal 2006 ad oggi è migliorata, parlano chiaro i dati dell’Agenzia per la mobilità. Abbiamo mantenuto l’impegno preso in campagna elettorale cinque anni fa». Marco Osnato, consigliere comunale ed vicecoordinatore cittadino del Pdl promuove l’ordinanza antismog che il sindaco firmerà domani.
Allora, serve proprio spegnere le vecchie auto 24 ore, tornare ai blocchi domenicali?
«Ripeto, quando si prendono queste misure sembra che si vada a tamponare una situazione che è peggiorata, invece non si registravano dati del Pm10 così buoni da anni. Poi ovviamente si continua ad agire per migliorare la situazione e nei periodi critici è più facile e immediato intervenire sul traffico. Ma la strategia è di lungo periodo».
Il problema vero non sono le caldaie?
«Con A2a abbiamo fatto grossi investimenti per estendere il teleriscaldamento, continua con Aler il piano per collegare anche gli edifici popolari, gli ultimi in zona Mecenate. E l’ordinanza del sindaco tiene conto di questo aspetto, giusto abbassare i termosifoni quando lo smog è alto e gli amministratori di condominio devono collaborare. Poi sostituire l’impianto di un ospedale richiede milioni di euro, alcune misure sul traffico sono immediate e “costano” meno».
Le domeniche a piedi ad esempio: ma sono efficaci?
«Sui blocchi sono scettico, una giornata in bici fa comunque bene dal punto di vista sociale ma storicamente non dà grossi risultati sulla qualità dell’aria».
Il leghista Matteo Salvini dice che i milanesi dovranno girare col tabellino in mano per sapere se possono circolare, sarebbe stato meglio un febbraio a targhe alterne. Che risponde?
«Che forse Bossi può prestarci 300 guardie padane per controllare le targhe in tutta la città. A parte gli scherzi, è difficile sanzionare chi sgarra e il sistema delle targhe alterne non ha registrato grossi risultati in passato. Poi metterebbe in seria difficoltà gli artigiani e commercianti costretti a usare l’auto per lavorare».
Che futuro avrà Ecopass?
«Ha avuto una sua valenza soprattutto pedagogica, dimostrando che se occorre si può fare a meno dell’auto.

Poi prevedo che grossi stravolgimenti saranno possibili solo dal 2015 in poi, quando saranno pronte le linee 4 e 5 del metrò e si potrà offrire una alternativa forte ai mezzi privati».
Gli ambientalisti dicono che i vostri piani antismog sono timidi.
«Se guardo all’immobilità dei sindaci di centrosinistra in giro per l’italia, direi che coraggiosi e innovatori siamo sempre noi».

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