Giovanni il «lumbard»

Fra gli artisti in grado di dare un forte impulso all’arte fiorentina del Trecento, c’è anche un lombardo, Giovanni da Milano, nato a Caversaccio, nel Comasco, e documentato dal 1346 al 1369. Un tipo girovago, che ha il merito di portare a Firenze una decisa ventata di naturalismo lombardo e di intrecciarlo alla cultura giottesca. A questo pittore, di altissimo livello, noto sinora soprattutto agli specialisti, è dedicata la seconda mostra fiorentina che riunisce 21 opere dell’artista, ricostruendo ben tre polittici smembrati tra vari musei del mondo. Fra i dipinti spicca il singolare Tondo Rinuccini con Cristo Redentore (nella foto), creduto spesso un falso ottocentesco. Altre 23 opere sottolineano gli scambi e gli incroci del lombardo con i contemporanei. Rapporti fondamentali per il percorso del pittore e per lo sviluppo artistico di Firenze. Giovanni da Milano si forma in Lombardia, una terra cosmopolita in stretti rapporti con la Francia e il mondo gotico d’Oltralpe, e quando arriva a Firenze, nel 1346, trasmette ai colleghi toscani molte novità.

Polittici e tavole a fondo oro con figure realistiche, di una espressività sino allora sconosciuta.

LA MOSTRA
«Giovanni da Milano. Capolavori del gotico tra Lombardia e Toscana». Firenze, Galleria dell’Accademia. Fino al 2 novembre (catalogo Giunti). Info: www.giovannidamilano2008.it.

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