Nella regione del basso Lazio denominata «La Costa dei Miti» sbarcò Enea, e sempre qui nel 1944, sbarcarono gli Alleati. Arrivare in questa regione è come salire sulla macchina del tempo: Anzio ha unindefinibile atmosfera anni Quaranta - quasi ci si aspetta di incontrare un militare yankee in divisa, per strada - mentre le ville ricordano una borghesia appartata. Mentre Pomezia, città dal buon coté industriale, è proprio un luogo alla Edward Hopper. Tuttavia, la vera ricchezza di questo territorio è di tipo archeologico-bucolico. Un ipotetico percorso da nord a sud lungo «La Costa dei Miti» potrebbe partire dal museo archeologico «Lavinium» di Pomezia, aperto nel 2005, dove a maggio dellanno scorso è rientrata la Minerva Tritonia, una delle poche statue in cui la dea viene rappresentata insieme al Tritone. Scoperta alla fine dei 70, è reduce da un restauro. Poi cè Ardea, città dei Rutuli, popolo di origini etrusche, la cui potenza politico-economica è testimoniata dai resti dei loro templi, delle fortificazioni e del porto. Citato anche nellEneide, il sito di Castrum Inui è uno degli insediamenti antichi più suggestivi del territorio. Da vedere pure i resti del Tempio della noce e del Foro, nonché del Tempio dellAcropoli. Più vicina a noi, invece, la Raccolta Manzù, collocata in un museo satellite della Galleria Nazionale dArte Moderna. Più a sud incontriamo Anzio, dove si aggira il fantasma di Nerone. Il Museo Civico Archeologico, la Villa Imperiale, la Cisterna, il Teatro, il Porto formano un itinerario emozionante, relativo al famigerato imperatore ma non solo. Anche se, ovviamente, sono i luoghi che lo riguardano i più visitati: la sua domus, col vasto complesso termale e le soluzioni architettoniche un po «sfarzose», rende bene latmosfera di quellepoca decadente.
E infine Nettuno.
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