I dubbi dell’esperto: «Conosco la zona, forse è solo una cripta»

«La chiesa più antica del mondo? Andiamoci piano... ». Padre Michele Piccirillo è un archeologo di fama mondiale. Francescano, vive in Giordania, sul Monte Nebo. È stato lui, nel marzo 2000, a spiegare i luoghi santi a Giovanni Paolo II durante lo storico pellegrinaggio papale.
Padre Piccirillo, che cosa pensa del roboante annuncio?
«Penso che, come dice lei, si tratti di un annuncio roboante, ma che la realtà lo sia molto meno... ».
Che cosa intende dire?
«Io ho lavorato per anni a Rihab, ho compiuto degli scavi. Alcune delle piccole chiese che sono state ritrovate, una ventina in tutto, le ho portate alla luce io alla fine degli anni Settanta. Ebbene, la più antica, dedicata alla Madonna, è databile al VI secolo dopo Cristo. Le altre, dedicate a San Paolo, San Pietro, Santo Stefano, San Costantino, vanno dal VII al VIII secolo. Ho descritto tutto in un capitolo del mio libro L’Arabia cristiana (Jaca Book), recentemente pubblicato».
Perché non ritiene valida la scoperta?
«Innanzitutto sarà bene spiegare che la chiesa come edificio, in quanto tale, è qualcosa che viene realizzato a partire dal III secolo. Fino a quel momento si usano per il culto le case. La casa di Pietro a Cafarnao, a esempio, era il luogo dove l’apostolo viveva con la sua famiglia. Poco a poco, in epoche successive, diventa una sala di ritrovo per il culto. Il fatto di avere scoperto una grotta sotto la chiesa di San Giorgio non significa che questa sia una chiesa. Quei luoghi pullulano di grotte».
Ma l’archeologo Abdul Qader Hussan sostiene che nel luogo c’è un’abside e dei gradini «per gli ecclesiastici».
«Allora difficilmente ci troviamo di fronte a un luogo di culto cristiano del primo secolo, se c’è già la struttura della chiesa. Potrebbe trattarsi più semplicemente della cripta dell’edificio superiore. Voglio dire che, per conoscenza diretta, non ritengo attendibile l’annuncio che è stato fatto. La stessa chiesa di San Giorgio viene fatta risalire a una data antecedente alla persecuzione di Diocleziano, durante la quale il santo venne martirizzato. Sa che cosa ha affermato Hussan in una rivista scientifica? Ha scritto che la chiesa era stata dedicata al santo mentre questi era ancora in vita!».
Che cosa pensa della tradizione di una presenza della prima comunità cristiana in questi luoghi?
«Abbiamo una citazione di Eusebio di Cesarea, che nel terzo libro della sua Storia Ecclesiastica scrive: “I fedeli di Cristo si spostarono a Pella, dopo essere usciti da Gerusalemme...”.

Secondo questa tradizione, i primi cristiani si rifugiarono a Pella, nella Decapoli, all’inizio della rivolta giudaica, conclusa con un bagno di sangue nell’anno 70. Ma Pella era allora territorio della provincia romana di Palestina. Il villaggio di Rihab era provincia di Arabia».

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