Ikea crede nell'Italia "Siamo pronti a investire ma basta burocrazia..."

L'amministratore delegato di Ikea Italia rivela che il nostro mercato è uno dei più importanti per l'azienda svedese: "Vogliamo aprire 10-15 nuovi negozi". Ma ci chiede di rimuovere lacci e lacciuoli

Ikea crede nell'Italia 
"Siamo pronti a investire 
ma basta burocrazia..."

Milano - L'Ikea vuole investire ancora in Italia. E se la matematica non è un'opinione questo si tradurrà in più posti di lavoro nel nostro Paese. Nei progetti c'è l'apertura di 10-15 nuove strutture. In tempi di crisi non c'è notizia migliore. Eppure, negli ultimi anni, il colosso svedese del mobile ha trovato non pochi ostacoli a causa della burocrazia e della miopia (per non voler pensare troppo male) di diverse amministrazioni locali. In un'intervista al Sole 24Ore l'amministratore delegato di Ikea Italia, Mikael Ohlsson, rivela che il nostro mercato è uno dei più importanti per l'azienda svedese: "Per quanto riguarda le vendite è al quarto posto, per gli acquisti addirittura al terzo. E ci sono grandi margini di crescita". Ikea, tra l'altro, può vantare anche diversi fornitori italiani: "Sono una ventina, ma intendiamo crescere in questo senso", dichiara Ohlsson. E bisogna considerare che per ogni fornitore si possono calcolare circa due-tre subfornitori, quindi la rete di collaboratori si estende a una sessantina di imprese, dislocate in tutta Italia, anche se la concentrazione principale è tra Lombardia, Veneto e Friuli. 

Ikea è una realtà molto importante (1.640 milioni di fatturato nel 2010/2011, 6.587 dipendenti, più di 16 milioni di clienti). Ma invece di aiutarla a crescere ancora si fa di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote. Come? Rendendo estremamente complicate le procedure per ottenere i terreni necessari d aprire nuovi magazzini e non realizzando le infrastrutture necessarie. Per non dire delle licenze. L'ad di Ikea dice che i tempi "sono i più lunghi di quelli sperimentati in tutti i Paesi dove lavoriamo". A Pisa, solo per fare un esempio, l'attesa è stata di sei anni. Poi è arrivato un no. Anche se ora, dopo l'interessamento del presidente della Regione, pare che la situazione si sblocchi.

Ohlsson ha ammesso che Ikea, nonostante l'incredibile attesa, ha intenzione di restare in Toscana. La conferma arriva anche da ambienti del Comune di Pisa, dove è arrivata una lettera formale del colosso del mobile. Saltato l’investimento di Vecchiano (Pisa), dopo anni di attesa Ikea ha comunque deciso di mantenere l’investimento previsto. "Su Pisa - dice Ohlsson - abbiamo trovato una soluzione alternativa e l’investimento si farà".

L’area prescelta, a quanto si apprende, sarà quella attigua al Canale dei Navicelli, a sud della città della Torre pendente; il negozio della multinazionale potrebbe aprire già nel 2013. Qualcosa si muove nella rossa Toscana. L'importante è che non resti un caso isolato. Rinunciare a un investimento complessivo tra 700milioni e un miliardo di euro nei prossimi anni sarebbe davvero folle. 

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