Imu, decisa una maxi-stangata sulle seconde case sfitte

Imu, decisa una maxi-stangata sulle seconde case sfitte

Mezzo sabato a Palazzo Marino. Sindaco e assessori in conclave dalle 14 alle 19 per fare i conti con i buchi del bilancio. Ed è il punto di partenza: la forbice «ballava» tra 540 e 580 milioni e ieri l’assessore Bruno Tabacci ha confermato che il deficit è al massimo, visto che con ogni probabilità il Comune dovrà fare a meno dei dividendi A2A. Il sindaco vuole approvare il documento di spesa per il 2012 entro fine mese ma la sensazione è che i conti dovrà farli, e presto, col Pd che pesa in aula e vuol farlo anche sulle scelte. In questi giorni ha già alzato i paletti, dall’esenzione per i redditi fino a 50mila dagli aumenti Irpef alla mano pesantissima sulle seconde case vuote. E i messaggi sono arrivati. Ma Giuliano Pisapia cerca una sponda anche nell’opposizione per ammorbidire la battaglia in aula. Prima dell’approvazione in giunta incontrerà Pdl e Lega, oltre a sindacati, consigli di zona. Il «conclave» ha confermato la vendita del 18,6% di Serravalle, anche attraverso una società veicolo con il 15% della Provincia. Obiettivo: incassare 130-140 milioni. Il dg Davide Corritore ha presentato un piano di tagli e risparmi per gli assessorati da 75 milioni. I nodi più critici: l’aumento dell’addizionale e l’imposta sulla casa. Sull’Irpef, la filosofia è di «stangare i più ricchi». Sull’Imu per la prima abitazione, non aggiungere aggravi al 4 per mille fissato dal governo e recuperare casomai dalle seconde case. Pisapia vuole aprire un confronto col governo perchè il Comune che oltre ad essere esattore trattenga in cassa una quota più alta.
Sull’Irpef dovrebbe passare la linea di fissare quattro classi di reddito: esonerato dall’aumento chi dichiara meno di 50mila euro (resta lo 0,2 tra 33.500 e i 50mila come per il 2011), Irpef allo 0,4% per i redditi tra i 50-75mila euro, allo 0,6 tra i 75-100mila e 0,8% per gli «over 100». Ogni punto vale per le casse comunali circa 17,5 milioni. Sulla prima casa, Imu al minimo (2x1000) per i redditi sotto i 50mila euro, 4x1000 tra i 50 e 100mila euro, 8x 1000 sopra i 100. Ogni punto in questo caso vale 55 milioni, per l’Imu sulla seconda casa sale a 73 milioni.

E qui si prepara la vera stangata: la proposta del Pd era di applicare il minimo (7,6 x 1000) agli alloggi affittati a canone concordato, una forbice tra l’8,6 e il 9 per gli affitti di mercato e il massimo (10,6 x 1000) e chi ha alloggi vuoti. Perchè, è il concetto, in una città come Milano non esistono: significa che il proprietario li sta affittando in nero.

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