Andrea Fontana
Tremila euro di danni per lincendio ai bagni del Berchet. La stima dei tecnici della Provincia dopo il sopralluogo allistituto di via della Commenda conferma la prima impressione: una bravata con conseguenze limitate. Tremila euro per risistemare le piastrelle, sostituire lattrezzatura in fumo e imbiancare.
A un giorno dal segnale acustico che ha annunciato il «tutti fuori», nastri bianco-rossi davanti ai servizi igienici colpiti dai vandali e bidelli al lavoro per ridurre gli effetti più evidenti dellincendio, intanto «lautogestione va avanti» recitano i cartelli allingresso. Nellatrio studenti impegnati in uno scopone dassi, mentre due o tre sono armati di chitarra, altri nel cortile giocano a basket. «I danni sono relativi, ma il fatto è grave - commenta lassessore provinciale allEdilizia scolastica Giansandro Barzaghi, dopo lispezione -. È un peccato che gli atti sconvenienti di pochi finiscano per rovinare esperienze di autogestione che spesso sono positive. Basti pensare allesempio del liceo Cremona dove gli studenti hanno riverniciato le aule». E mentre assicura che la Provincia farà la sua parte per coprire le spese, chiede agli studenti di «lavorare sul consenso quando si fanno queste iniziative: è importante che i giovani trovino accordo su ciò che chiedono». Consenso che non cè stato sullautogestione al Berchet durata cinque giorni e conclusa ieri: chi non voleva saperne di assemblee e programmi alternativi ha continuato le lezioni, oltre 300 berchettiani hanno firmato una lettera rivolta al preside per dire no alliniziativa. Divisioni contestate dagli studenti in agitazione.
«Nelle votazioni delle assemblee, quelli a favore dellautogestione erano la grande maggioranza», sostiene Francesca. Rifiuto democratico insomma, dicono i ragazzi, alla proposta del collegio docenti di spostare il periodo di lezioni alternative al mese di febbraio. Ancora ignoti i nomi di chi ha dato il «la» allincendio nei bagni. Il preside Innocente Pessina resta per la teoria dei teppisti esterni. «La porta di emergenza accanto al secondo bagno era aperta e uninsegnante ha visto passare tre giovani non di questa scuola», spiega Pessina.
«È molto improbabile che siano esterni - dice Ferruccio di prima liceo, uno degli organizzatori della cinque giorni autogestita -. Per andare dritti ai bagni senza essere visti bisogna conoscere bene il Berchet».
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