Scritte ingiuriose contro il Papa sono apparse sui muri degli edifici di via Balbi. Con un simbolo che attribuisce la sicura paternità: la falce e il martello, ormai mandato in soffitta persino dagli ex comunisti convertiti al mercato, ma ancora vivo nelle teste di pochi estremisti irriducibili. Le scritte, di cui riportiamo alcuni esempi - e comunque non i peggiori, che farneticano con pesanti volgarità contro il cardinale arcivescovo Angelo Bagnasco - sono in realtà, come fanno notare anche numerosi nostri lettori, minacce e deliri ideologici in grado di fare il paio con altri «graffiti» apparsi da tempo sui muri di palazzi vicini.
«Comè possibile - si chiedono, fra gli altri, i due studenti Michele Frixione e Marco Ghisolfo - che uno dei punti di eccellenza di Genova sia così degradato? Comè possibile che in un luogo del genere vi si possano trovare minacce nei confronti del vescovo Bagnasco e del Sommo Pontefice Benedetto XVI, in questo caso a poche settimane dalla sua visita a Genova? Comè possibile, infine, che persistano questi residui sessantottini e inneggianti alle Br? In ogni caso, linvito pressante rivolto a chi di dovere è di cancellare lobbrobrio. Che offende innanzi tutto chi lo ha così ingloriosamente vergato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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