Il pensionato stava morendo tra gli scaffali, dopo essere stato colto da un malore, ma al supermercato «la vita continuava come se niente fosse». La tragedia consumatasi ieri mattina all'Esselunga di Nembro - un uomo di 77 anni, Piero Bianchi, di Fiorano, stroncato da un probabile infarto - ha avuto risvolti umani che non sono piaciuti a qualche cliente. Apartire dal fatto che la maggior parte della gente continuava a far la spesa come se nulla fosse.
Un cliente, Giacomo Ghilardini, s'è indignato a tal punto da scrivere all'Eco di Bergamo. «Girando tra gli scaffali - racconta -, mi sono improvvisamente imbattuto, senza che vi fosse alcun segnale, in un uomo morente. Il poveretto giaceva a terra soccorso dai soli volontari del 118. La cosa che più mi ha impressionato è che la vita nel supermercato continuava come se niente fosse, con musichetta di sottofondo e pubblicità varie. Non c'era nessuna transenna, nessun avviso che avvertisse i clienti. Io mi chiedo: ma in che mondo viviamo, se riusciamo ad accettare tutto questo come se niente fosse?». Non è la prima volta che accade. Poche settimane fa ha fatto scalpore la foto di un cadavere sulla spiaggia di Formia, con i bagnanti che continuavano tranquillamente a prendere il sole. Ma è anche vero che scene così sono più comuni di quel che si può pensare e raccontarle o viverle non è la stessa cosa.
L'ufficio stampa di Esselunga tiene a precisare che «uno dei primi a intervenire è stato un dipendente del supermercato che è volontario di pronto soccorso». «Abbiamo fatto il possibile - dicono -.
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