L'autista di uno scuolabus abusò di una studentessa disabile e l'azienda viene ora chiamata a pagare i danni per «responsabilità oggettiva»: 170mila euro. I giudici di Milano infatti hanno stabilito come il titolare di una cooperativa, che nel 2000 effettuava servizio di trasporto scolastico per bambini disabili, debba risarcire una ragazzina down per aver subito mesi di abusi da parte dell'autista durante i tragitti da casa a scuola. Autista per altro già condannato a oltre 6 anni in via definitiva.
Il suo datore di lavoro, L.P., è stato invece condannato dalla seconda sezione della Corte d'Appello perché è «sufficiente per l'affermazione della responsabilità che il comportamento illecito del lavoratore sia stato agevolato o reso possibile dalle incombenze a lui demandate dal datore di lavoro».
Secondo il collegio, presidente Luigi de Ruggiero, consigliere relatore Guido Garavaglia, che ha accolto il ricorso dell'avvocato Rosario Alberghina, legale dei familiari della ragazza: «l'incarico affidato» all'autista ha «determinato circostanze di tempo e di luogo favorevoli alla perpetrazione dei reati da lui commessi», ciò anche in virtù della «condizione di inferiorità psichica della vittima». A «termine di contratto» infatti, scrivono i giudici nelle motivazioni appena depositate, l'autista avrebbe dovuto essere «accompagnato da operatori adeguatamente preparati», quando appunto trasportava i disabili.
Per la Corte d'Appello, quindi, il datore di lavoro va condannato al risarcimento: 40 mila euro sia al padre che alla madre e 90 mila euro alla vittima degli abusi per «responsabilità oggettiva per rischio di impresa»
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