Ballottaggi flop: crolla l'affluenza Da Pavia a Bari le ultime sfide

S arà l'anticipo d'estate. Sarà l'ultima inchiesta sul Mose che ha travolto la politica e allontanato gli elettori. Ma per i ballottaggi non si è corso il rischio di restare in fila per esprimere il proprio voto. Affluenza con percentuali piccole piccole. Alle 12 aveva votato solo il 15,5% degli elettori, contro il 21,5% del primo turno. Tendenza confermata alle 19: la percentuale dei votanti si è fermata al 33,77% rispetto al 52,45% di due settimane fa. E i primi dati a urne chiuse parlano di un'aflluenza intorno al 52%, venti punti più bassa rispetto al primo turno. Ancora peggio a Caltanissetta, unico capoluogo della Sicilia al voto (in tutto i Comuni siciliani al secondo turno sono otto) dove, alle 19, è andato a votare appena il 20,33%, contro il 47,58% dello scorso 25 maggio. In Sicilia, però, si vota anche oggi fino alle 15. Tra gli altri 16 capoluoghi (Foggia, Biella, Vercelli, Verbania, Teramo, Livorno, Modena, Pescara, Terni, Bergamo, Cremona, Padova, Pavia, Potenza, Bari e Perugia) spicca la bassa affluenza di Terni, ferma all'25,26% (rispetto al 49,68% del 25 maggio). Al contrario, l'affluenza più alta è a Padova (42,41% contro il 52,42% del primo turno) e a Bergamo (40,05% contro il 55,83% della passata tornata).
L'attenzione del centrodestra si concentra su tre capoluoghi chiave al Nord e su Bari, dove Forza Italia ha forzato Antonio Decaro al ballottaggio. A Pavia il sindaco «formattatore» azzurro Alessandro Cattaneo, in testa alla classifica di gradimento dei primi cittadini italiani e vice presidente dell'Anci, il 25 maggio si è fermato a un passo dalla riconferma: 46,7% contro il 36,4% del candidato del Pd Massimo Depaoli. A Padova, invece, è la Lega Nord che cerca di insediare lo scranno al Pd: qui Ivo Rossi, 33,8% al primo turno, viene sfidato dal leghista Massimo Bitonci che lo insegue da vicino con il 31,4% e sogna il ribaltone.
Curiosità anche a Bergamo dove Franco Tentorio, l'azzurro che ha amministrato negli ultimi cinque anni, prova la riconferma dopo il 42,2% raccolto due settimane fa contro il 45,5% del candidato renziano Giorgio Gori. Divertente siparietto al seggio 47 dove il candidato del centrosinistra si è presentato a votare insieme con la moglie, la giornalista Cristina Parodi. Quest'ultima, dopo essere entrata nella cabina, si è affacciata dalla tenda e ha chiesto spiegazioni su come votare: «Dove devo mettere la croce, sul nome o sul simbolo?», ha chiesto con una punta di imbarazzo. «Quello che vuole, è lo stesso», le ha risposto un'addetta del seggio. Il marito ha sorriso e esclamato in bergamasco: «Ocio, eh!» («Occhio, eh»).
A Livorno e Modena, città di fortissima tradizione di sinistra, per la prima volta il Pd ha dovuto subire «l'onta» del ballottaggio ed è insidiato dal Movimento 5 Stelle. A Livorno, Marco Ruggeri (Pd) è forte del 39,9% dei consensi al primo turno, mentre lo sfidante è Filippo Nogarin (M5S) che il 25 maggio ottenne il 19%. A Modena Giancarlo Muzzarelli ha sfiorato la vittoria al primo turno con il 49,7%. L'avversario grillino è Marco Bortolotti, fermatosi al 16,3%, ma ha ottenuto anche l'appoggio di diverse liste del centrodestra e vorrebbe ripetere l'effetto Pizzarotti a Parma.
Il centrodestra al Sud cerca di confermare Teramo con Maurizio Brucchi, il sindaco di centrodestra che ha sfiorato il secondo mandato per poche centinaia di voti, bloccato al 49,8% dalla sfidante Pd Manola Di Pasquale (25,1%).

Più risicato il vantaggio di Franco Landella a Foggia: il rappresentante della coalizione di centrodestra è arrivato al 32,4% con lo sfidante Augusto Marasco fermo al 29,9%. Testa a testa a Biella dove il sindaco uscente Dino Gentile (centrodestra) insegue da vicino (36,1%-36,6%) il candidato del Pd Marco Cavicchioli.

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