«Ma dietro le nostre mura non c’è il regno del male»

«Ma dietro le nostre mura non c’è il regno del male»

Il cardinal Bagnasco (nella foto) ha preso ieri posizione anche sullo scandalo dell’arresto del maggiordomo del Papa, sospettato di esser il «corvo» artefice della fuga di notizie dal Vaticano: «È in gioco il valore della «trasparenza, ma non va enfatizzato solo il «male che c’è nella Chiesa. Non dobbiamo occultare il male, ma vedere anche il bene e non eccedere nel vedere solo il male». Il cardinale ha toccato poi altri delicati temi. «Ogni vescovo è tenuto ad intervenire non appena ha notizia o anche solo fumus che ci siano abusi sessuali da parte di un suo sacerdote è questa non è una cosa di poco conto».
Il cardinale Angelo Bagnasco valuta positivamente le linee guida che la Cei ha approntato per la lotta agli abusi sessuali del clero, linee che ogni episcopato nazionale era chiamato a elaborare su richiesta della Santa Sede. Il cardinale è stato interpellato sull’argomento nella conferenza stampa sulla 64.ma assemblea della Cei, conclusasi ieri in Vaticano. Un incontro con i giornalisti in cui Bagnasco ha risposto a tutto campo, dalla prospettive sociali e politiche del Paese nel mezzo della crisi, compreso il ruolo del governo e l’impegno politico dei cattolici, ai fondi dell’otto per mille, alla partecipazione degli italiani alla messa domenicale, per giungere alle cronache su tensioni e dissidi interni al Vaticano, al dimissionamento del presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi e alle accuse lanciate dal direttore della tv dei vescovi, Tv2000, Dino Boffo, al direttore dell’Osservatore romano, Giovanni Maria Vian, che si leggono nei documenti riservati pubblicati da Gianluigi Nuzzi nel libro Sua Santità. Bagnasco, che nella prolusione di lunedì aveva insistito sul tema del lavoro e della disoccupazione, ha osservato che con il governo Monti «è stato messo in pista un cammino che cerca di affrontare seriamente la situazione molto grave del nostro Paese».

«Ora siamo in mezzo a un guado - ha aggiunto Bagnasco -, che si fa, si va avanti o indietro? Ma i sacrifici innescati devono portare frutti. Da valorizzare soprattutto l’imprenditoria, l’industria e tutti quei settori per cui i sacrifici portino sviluppo e lavoro».

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