«Mi piacciono le obbligazioni, ma niente Bund tedeschi»

«Non c'è bisogno di consigliare a un risparmiatore l'investimento in bond, ci pensa da solo». Angelo Drusiani, responsabile investimenti di Albertini Syz ed esperto del reddito fisso, è convinto che nonostante l'impazzimento degli spread, fenomeno sconosciuto fino a meno di due anni fa, è ancora possibile avere soddisfazioni dal reddito fisso. Basta muoversi con un po' più d'attenzione. «La parola d'ordine - sottolinea nel caso Drusiani - è disporre di un portafoglio diversificato, in modo da mediare il rischio. Certo, con una disponibilità di 50mila euro è un'operazione più complicata, ma si può fare».
Vediamo come. Anche se la propensione al rischio è bassa, Drusiani suggerisce di non parcheggiare la liquidità in un bund tedesco o in un'obbligazione finlandese. È vero, è come mettere i soldi in cassaforte, ma i rendimenti sono nulli. In alcuni casi, il costo del parcheggio è superiore al tasso offerto. «Meglio dunque destinare i primi 15mila euro all'acquisto di un Btp 2015 in grado di rendere il 4% - è il consiglio dell'esperto -. Lo stesso importo si può, poi, investire in un Oat francese triennale all'1,30%, mentre i residui 20mila euro possono essere messi in un bond triennale Eni, che offre un discreto rendimento (4% lordo)».


Se invece la propensione al rischio è più elevata, il portafoglio può essere composto da un Btp decennale (tasso al 5,8%) su cui puntare 15mila euro; da un'obbligazione Intesa Sanpaolo 2017 (4,5%) dove investire altri 15mila euro; e, infine, da un bond della tedesca Rwe che offre il 2,75% a cinque anni.

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