Tutte le fiches su Giorgio Napolitano. Senza esitare, senza lasciarsi condizionare dai venti contrari arrivati dagli States. Un cavallo vincente si vede già dalla partenza, e gli investitori non sembrano aver dubbi sulle capacità del riconfermato presidente di ridare in fretta all'Italia un governo capace di tenere dritta la barra delle riforme senza indulgere in un eccesso di rigore. In fondo, una reazione prevedibile quella di Piazza Affari, salita ieri dell'1,66%. Dopo due mesi di stallo istituzionale, occorrevano certezze in un momento in cui la recessione sta smembrando la nostra economia. L'effetto più vistoso del Napolitano-bis è sullo spread Btp-Bund, crollato a 285 punti, e sul tasso del decennale al 4,07%, il livello più basso dal novembre 2010. L'attenuazione delle tensioni sui nostri bond fa bene alle banche (+2,4% l'indice di settore) nella cui pancia ci sono 340 miliardi di titoli di Stato, è un buon viatico in vista dei prossimi collocamenti del Tesoro, e - se il trend si consolida - aiuterà il risanamento dei conti pubblici. È ciò di cui l'Italia ha bisogno. Eurostat ha reso noto ieri che il rapporto tra debito e Pil è salito nel 2012 al 127%, una situazione di allarme rosso.
Vanno meglio le cose sul versante deficit-Pil, pari al 3%, una percentuale forse sufficiente per ottenere, il prossimo 29 maggio, la chiusura della procedura per disavanzo eccessivo. «L'intenzione politica c'è - hanno spiegato fonti della Commissione Ue - ma si terrà conto anche degli sforzi per la riduzione successiva del deficit, in particolare con le riforme per la crescita».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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