Bersani e Monti se le stanno dando di santa ragione per spartirsi i voti degli elettori di sinistra. Il premier in carica ieri ha scoperto che il Pd è comunista. Bersani si è offeso. Per lui non è un insulto, ma la verità a volte fa male anche solo ricordarla. Persino Renzi ieri è apparso a disagio a stare al fianco di Bersani sul palco del comizio tenuto a Firenze. Non è questa la sinistra che aveva e ha in mente, ma ormai è andata, almeno per questo giro. Ma non bisogna farsi abbagliare dalla bagarre tutta interna a quell'area. Bersani e Monti sono le due facce della stessa medaglia e credo che tra i due sottobanco ci sia già l'accordo per spartirsi il Paese se Berlusconi e soci non dovessero riuscire nell'impresa di rivincere le elezioni.
Se così andasse, lo scenario che ci aspetta è chiaro: Casini, Fini e Bersani a spartirsi poltrone e sgabelli, la Merkel a dettarci l'agenda economica via Monti, postino in loden. E sarà una ricetta curativa per i tedeschi, velenosa per noi, così come è stato nell'anno passato. Su questo Berlusconi ieri è stato chiaro. Se tornerà al governo la prima cosa che farà è liberare l'Italia dal giogo recessivo imposto dall'Europa filo tedesca. Arrivando, se sarà il caso, a mettere in discussione l'Euro così come lo conosciamo oggi.
Molti italiani la pensano uguale, non solo tra le fila degli elettori Pdl. O si esce velocemente dalla stretta fiscale e si buttano risorse nelle famiglie e nelle aziende, oppure sarà il disastro. Non è difficile da capire, ma pur di non fare vincere Berlusconi la sinistra e Monti sono disposti a portare il Paese allo sfascio difendendo l'indifendibile. Con l'aiuto dei soliti pm che ieri hanno negato al Cavaliere il legittimo impedimento (gli impegni della campagna elettorale), costringendolo a presenziare lunedì a una udienza del processo Mediaset. Un accanimento, ennesimo e ingiustificato, che altera la partita. Che però resta aperta: i tedeschi non votano in Italia e almeno nell'urna il parere di un magistrato non vale più di quello di qualsiasi altro italiano.
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di Alessandro Sallusti
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