LA PROPOSTAVietato lasciar soli gli animali Una legge in Friuli

«Finalmente una legge moderna e liberale che le altre Regioni dovrebbero prendere ad esempio». È il giudizio di Michela Vittoria Brambilla (Pdl), che con il primo firmatario Roberto Novelli (anche lui del Pdl) ha presentato a Udine la legge regionale sulla tutela degli animali d'affezione entrata in vigore in Friuli-Venezia Giulia. La Brambilla ha sottolineato che il testo, «oltre ad affrontare il tema del benessere animale sotto il profilo della sanità pubblica», introduce misure innovative quali «il divieto di lasciare il cane, un animale sociale, da solo cronicamente, ponendo fine ai tanti maltrattamenti psicologici perpetrati su bestiole che vivono di fatto abbandonate in recinti, cortili o fondi». E si vieta il possesso di animali «a chi è stato condannato per maltrattamenti». Le norme entrate in vigore in Friuli-Venezia Giulia, che recepiscono i contenuti dell'ordinanza prototipo che l'allora ministro del Turismo aveva redatto in collaborazione con l'Anci (Associazione dei Comuni italiani) e proposto ai sindaci, sono importanti anche per le disposizioni sui luoghi pubblici, ai luoghi aperti al pubblico, ai pubblici esercizi e ai parchi. «L'accesso - spiega Brambilla - è libero ovunque purché il cane, dove richiesto, sia munito di guinzaglio o museruola.

E all'esercente che eventualmente volesse vietare l'ingresso agli animali impone di attivarsi e darne comunicazione al Comune. Insomma, com'è giusto che sia, il libero ingresso è la regola e il divieto diventa l'eccezione».

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